di Romano G. Fina – Caro Fedez,
Faccio mie le parole di O. Wilde, per darti un modesto suggerimento: “A volte è meglio tacere e dare l’impressione di essere stupidi, che aprir bocca e togliere ogni dubbio”.
Abbiamo visto la risonanza mediatica che le parole di Papa Francesco circa la castità prematrimoniale hanno avuto.
Probabilmente, per i media sono stati un “mezzo di distrazione di massa” rispetto ad altri interventi sulla sua opinione circa le reali cause della guerra che davano più fastidio alla narrazione unica cui assistiamo, perciò i media hanno preferito dare in pasto all’opinione pubblica un argomento ben più piccante e che dava ampio spazio al “gossip”.
E da bravo portavoce di questa tendenza del pettegolezzo, non hai perso occasione per dire la tua.
La riporto in virgolettato proprio per darti tutto l’onore delle tue affermazioni:
“Scopate amici, scopate più che potete”, e: “Non fate sesso prima del matrimonio, solo se vi fa arrivare tardi alla cerimonia”.
Adesso non vorrei sembrare bigotto, sono consapevole che le parole del Pontefice siano anacronistiche rispetto ad una, ma sono altrettanto consapevole che Papa Francesco non è un conservatore (e detto tra noi, nonostante l’aura di semplicità che lo fa sembrare un “parroco di campagna”, resta pur sempre il primo Papa Gesuita della storia e i Gesuiti – si sa – prima di parlare pensano e pensano non solo a ciò che dicono, ma anche alle conseguenze di ogni parola che esce dalla loro bocca) e quindi, piuttosto che bollare una sua affermazione come retrograda preferisco andare a scavare le ragioni profonde per cui abbia detto tali parole.
Poi arrivi tu, e mi faciliti la ricerca.
Penso che Papa Francesco abbia voluto incoraggiare chi conosce il valore della Castità prematrimoniale ma, a causa dei condizionamenti socio culturali odierni, magari non riesce a fare del valore uno stile di vita, ma anche per i tanti (forse troppi) che la pensano come te…
Se devo essere onesto, avverto un senso di ribrezzo per questo sdoganamento della leggerezza e per la sponsorizzazione di una forma di libertà che ha ben poco di umano.
La verità è che mi sforzo di capire le ragioni di chi sbandiera di essere libero ad ogni costo tanto da usare il pronome neutro per la figlia (che deciderà da sola l’orientamento sessuale) o per chi nella sua libertà decide si sposare il suo tostapane e cerca un ufficiale d’anagrafe che certifichi la sua decisione. Ma non trovo risposta.
Le tue parole caro Federico Leonardo Lucia denotano, purtroppo, la pochezza in cui è scivolata la nostra società. E, immedesimandomi in chi non credendo non fa suoi i valori della fede, sono certo che se fossi uno di loro spiegherei alle mie figlie, perlomeno, che non vedo nessun onore o guadagno nell’accoppiarsi come conigli e che agli uomini, a differenza degli animali, è concesso di fare l’amore e non obbligatoriamente il sesso per soddisfare i propri impulsi primordiali.
Ma, si sa, per restare a galla nel mondo dell’immagine in cui sei immerso, bisogna pur “stonare” per farsi notare, d’altronde non sei forse – come canti – l’ossimoro vivente di un “comunista con il Rolex”?
Ti abbraccio virtualmente, come lo sono i tuoi interventi.