• 22 Novembre 2024 18:17

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L’eterna sfida di Calabrese: “Ho 46 anni ma non smetto, mio figlio non vuole”

di FraPè – Delfio Calabrese capitano dell’Asd San Fratello ha deciso di sfidare il tempo. L’attaccante sanfratellano ultimo capocannoniere con 25 reti, nel campionato in Prima Categoria  2021-22, ha deciso di essere ancora presente con la fascia al braccio per incoraggiare, a stimolare, a lottare e di fare spogliatoio così com’è abituato da più di 30 anni. Classe 1976, battuto ogni record, si gode il salto di qualità nel Campionato di Promozione del suo San Fratello, di cui riveste il ruolo di vice presidente.

calabrese-asd-139x300 L'eterna sfida di Calabrese: "Ho 46 anni ma non smetto, mio figlio non vuole"Il primo appuntamento per il San Fratello neo promosso, sarà la gara di Coppa Italia contro il Lascari e il vecchio bomber già è carico per una nuova sfida.

Partita per partita, lavorando sodo, godendosi attimo dopo attimo tra il fango dei campi dei piccoli centri nebroidei e l’erba sintetica di squadre più blasonate, compiendo il proprio compito di trascinatore esortando i più giovani a seguirlo… non sempre facile, come non è facile fermarlo neppure alla soglia dei 47 anni.

Solitamente quando un bambino non vuole fare qualcosa pronuncia la classica frase “mia mamma (o mio papà) non vuole”. In questo caso invece è il papà che dice “mio figlio non vuole“.

“Come ogni anno quando a fine campionato dico che è arrivato il momento di appendere le scarpette al chiodo e dedicarmi di più alla mia famiglia e ai ragazzini della scuola calcio San Benedetto che porto avanti con Delfio Cortese, mio figlio Antonio inizia a starmi addosso e a dirmi ogni giorno che non è arrivato ancora il momento. A 46 anni quando come nel mio caso scegli di continuare giocare, o quando sei chiamato a fare una scelta devi avere una motivazione forte, la mia è Antonio. So di stare bene e di potere dire ancora oggi la mia. Il mister Bongiovanni  sa che ci sono. Abbiamo già parlato e sa che può contare su di me”. Afferma Calabrese che non sa vedersi senza i colori neroverdi addosso.

Ora si attende la firma dell’eterno capitano o come dice qualcuno dell’ Ibrahimović dei Nebrodi.