Il prof. Benedetto Di Pietro torna alle sue radici, a San Fratello (ME), al paese natio che portò sempre nel cuore, pur essendo egli vissuto a Milano. Infatti la moglie Anna Maria Del Signore, per esaudire la volontà da lui manifestata in una delle sue ultime poesie “U dissidieri d’arter” (Il desiderio di rimanere), ha deciso di donare tutto il suo patrimonio librario alla biblioteca comunale “B. Craxi” di San Fratello.
Si tratta di più di mille volumi, documenti e premi vari abilmente censiti e collezionati dal fraterno amico Carmelo Faranda e fatti pervenire il 14 Aprile tramite il trasporto gratuito della ditta Adorno spedizioni.
Tutto questo materiale, grazie alla straordinaria collaborazione dell’assessore alla cultura Anna Calcò, troverà adeguata sistemazione nella sala che il Consiglio Comunale ha dedicato alla memoria dell’emerito studioso del galloitalico di San Fratello.
Tale donazione libraria rappresenta il coronamento di una vita di studi che il prof. Benedetto Di Pietro dedicò alla lingua, che giornalmente parlava con i genitori avvertendo anche la necessità di trovare un adeguato sistema di scrittura. Non si trattò di un lavoro semplice perché nella pronunzia non c’era corrispondenza con l’italiano ed i suoi primi tentativi in  tarbunira (I ed), Ami d carättar, Ghj’antiegh disgiàiu accuscì, fallirono perché legati alla scrittura fonetica, così come erano falliti anche quelli di tutti i precedenti illustri studiosi.
Solo in un secondo tempo, grazie alla collaborazione del prof. S.C. Trovato dell’Università di Catania e del prof. V. Orioles dell’Università di Udine, egli è riuscito ad elaborare tutto un suo sistema, che, codificato con puntuali regole, oggi permette a chiunque di a poter scrivere il sanfratellano, l’unica parlata galloitalica che ancor oggi resiste, anzi nella vita corrente viene adoperata dagli abitanti ed avvertita come componente della loro identità.
Con tale nuovo sistema di scrittura il prof. Di Pietro ha pubblicato parecchie raccolte di poesie  tarbunira (II ed.1999), U Scutulan di la Rraca (2000), Faräbuli (2004), I primi canti lombardi di San Fratello (2007), Ô Frosch (2018), e in collaborazione con B. Iraci l’interessante testo Sbughjann nta li paradi. Ha inoltre curato le raccolte di altri autori Vant di Rracafart, Chjièchiari a d’aumbra di Rracafart (2005) di A. Versaci; Nta li sträri e li cunträri (2012) di B. Lo Iacono; Sbughjann nta li paradi (2015) di B. Di Pietro e B. Iraci; Parole Sanfratellane nel Web (2016) antologia (AA. VV), Pinsier, emuzziuoi, rrigard (2017) di G. Cancelliere, Cû gruopp a la gaula (2017) di G. Mazzullo.
A tutta questa attività e alla sua straordinaria empatia è da attribuire il grande interesse che oggi si registra sul galloitalico di San Fratello.
È inoltre da ricordare che egli è anche autore di parecchie raccolte di poesie, romanzi e di libretti musicali, per i quali ha ricevuto pregevoli recensioni e riconoscimenti.
Tra qualche mese, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, si procederà alla inaugurazione di questa nuova sezione della biblioteca proprio in quegli stessi locali, che, un tempo adibiti a scuola elementare, lo accolsero scolaro e che oggi ne conservano l’eredità culturale alla quale potranno accostarsi sia quanti hanno avuto il privilegio di conoscerlo di persona sia tutti coloro che vorranno approfondire gli studi sul galloitalico di San Fratello.
(Fonte scomunicando.it)