Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura
Santi Cornelio e Cipriano
Letture: 1Cor 15,12-20; Sal 16; Lc 8,1-3
Riflessione biblica
“C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità” (Lc 8,1-3). Breve il brano del Vangelo, ma mostra una novità assoluta: delle donne seguivano Gesù nella predicazione del Regno di Dio, stabilendo con esse una certa familiarità. Nessuna meraviglia! Gesù aveva già detto: “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli? Ecco mia madre e i miei fratelli! Chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre” (Mc 3,33.35). Così, a differenza dei rabbini, che non ammettevano assolutamente una donna tra i loro discepoli, Gesù permette a delle donne di seguirlo nella predicazione del Vangelo e li rende familiari nel rapporto con sé e con gli altri discepoli. Gesù va al di là del pregiudizio giudaico: è meglio che la donna stia in casa; per lui, invece, “non c’è maschio e femmina, perché tutti noi siamo uno in lui” (Gal 3,28) e tutti, uomini e donne, siamo chiamati alla conversione, ad annunciare il Regno di Dio e il suo progetto di salvezza. Tra “le molte donne” che seguivano Gesù, tre vengono indicante con il loro nome e con le loro storie personali: “Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni” (Lc 8,2-3). “Li servivano con i loro beni”: avevano compreso bene l’insegnamento di Gesù: “Tra voi, chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti” (Mc 10,43-45). E, in tale servizio evangelico, si distinse soprattutto Maria di Magdala, tanto da divenire “Apostola degli Apostoli”, inviata da Gesù ad annunciare la sua risurrezione: “Va’ dai miei fratelli e di’ loro: Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro. Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: Ho visto il Signore! e ciò che le aveva detto” (Gv 20,17-18). Perseverarono nella fede: al Calvario, mentre gli apostoli fuggirono, esse “che lo avevano seguito fin dalla Galilea, stavano da lontano a guardare tutto questo” (Lc 23,49): nel Cenacolo: insieme agli apostoli e a Maria, furono perseveranti nella preghiera in attesa della venuta dello Spirito di Dio (At 1,14).
Lettura esistenziale
“C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità” (Lc 8, 2). Il Vangelo di oggi ci parla del seguito femminile di Gesù. Quest’annotazione del Vangelo di Luca ci rivela un dettaglio che non è di poco conto: Gesù ammetteva tra i suoi discepoli anche il seguito femminile. Nella tradizione religiosa dell’epoca le donne erano marginalizzate e non considerate abbastanza. Gesù invece le considera e lascia che loro esercitino davvero un ruolo femminile di prim’ordine: sono esse infatti a provvedere all’assistenza/sussistenza di Gesù e del suo seguito. Si possono fare mille discorsi ma alla fine ciò che conta nell’amore è la concretezza. Queste donne sembrano aver già maturato un amore capace di servire. Sono guarite da tutti quei mali che rendono la vita ripiegata su se stessa. È di primaria importanza il ruolo che le donne svolgono nella vita di Gesù. A cominciare dalla Madre sua, la Vergine Maria. Ma, oltre ad Essa, il Vangelo ci presenta la figura di molte donne che brillano per la fede, il servizio, l’ascolto della Parola di Gesù, la preghiera che ottiene ciò che chiede perché fatta con fiducia e insistenza, la sequela fino alla croce, la ricerca appassionata del corpo di Cristo presso il sepolcro, l’annuncio gioioso della sua Risurrezione, ecc… Forse il ruolo di queste donne è meno appariscente di quello degli Apostoli, ma non per questo meno incisivo. Dal loro esempio impariamo l’ardore nell’amore, la gratitudine, la preghiera fiduciosa e il fervore missionario.