Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura
Santi Carlo Lwanga e compagni
Lettura: Sir 51,17-27; Sal 18; Mc 11,27-33
Riflessione biblica
“Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l’autorità di farle?” (Mc 11,27-33). Domande legittime! La risposta di Gesù è una sola: “Chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato” (Gv 13,20). Egli agiva con la stessa “autorità” di Dio. La gente senza pregiudizi, diceva: “Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!” (Mc 1,27). Giovanni Battista, profeta di Dio, testimoniò con coraggio: “Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio” (Gv 1,32-34). Il problema non sta nel sapere chi è Gesù, ma nel credere in Gesù e rinnovare il nostro cuore accogliendo lui e la sua parola di salvezza: “Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo” (Gv 17,3). È abbandonarsi all’azione vivificante e trasformante di Gesù, che mediante il suo Spirito Santo opera nei nostri cuori. È sperimentare che Gesù è la via che ci conduce alla verità e alla vita (Gv 14,6). È operare nel suo amore, per essere in comunione con lui e con il Padre: “Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore” (Gv 15,9-10). La risposta da dare a Gesù è credere in lui, decidersi per lui, impegnarsi con lui e proclamarlo Signore della nostra vita: “Se con la tua bocca proclamerai: ‘Gesù è il Signore!’ e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza” (Rom 10,9-10).
Lettura esistenziale
“Andarono di nuovo a Gerusalemme. E mentre egli si aggirava per il tempio, gli si avvicinarono i sommi sacerdoti, gli scribi e gli anziani e gli dissero: «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l’autorità di farlo?»” (Mc 11, 27s). Che cosa faceva Gesù? Scacciava i venditori dal tempio, insegnava con autorità una dottrina che i Sommi Sacerdoti ritenevano nuova e che non coincideva con gli schemi farisaici. Gesù non risponde alla domanda ma a sua volta interroga i suoi interlocutori per mettere alla prova la loro sincerità. Ma i suoi interlocutori non vogliono dare una risposta perché non vogliono compromettersi. E rispondono: “Non lo sappiamo”. E Gesù: “Neanch’io vi dico con quale autorità faccio queste cose.” Ogni pagina del Vangelo offre preziosi insegnamenti per la nostra vita perché il Vangelo è vita. Quante volte forse anche noi cadiamo nella mancanza di sincerità perché abbiamo paura di perdere la stima o la fiducia di qualcuno. Ci doni il Signore lo spirito di verità che ci fa esprimere i nostri giudizi nella piena libertà senza ingannare noi stessi né adulare altri per salvaguardare interessi personali. Possedere il dono della sapienza, significa parlare e agire con verità nella carità, nel rispetto di noi stessi e degli altri.