L’attesa di Anna la profetessa piena di Spirito Santo

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

VI giorno fra l’ottava di Natale

Letture: 1Gv 2,12-17; Sal 95; Lc 2,36-40

Riflessione biblica

“C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser” (Lc 2,36-40). Accanto a Simeone, pieno di Spirito Santo, la profetessa Anna, e, in quanto tale anch’essa piena di Spirito Santo, datore del carisma profetico, presente in Israele nella profetesse Debora e Hulda, ma anche nell’era messianica: “Avverrà: negli ultimi giorni – dice Dio – su tutti effonderò il mio Spirito; i vostri figli e le vostre figlie profeteranno, i vostri giovani avranno visioni e i vostri anziani faranno sogni (Gl 3,1). E anche sui miei servi e sulle mie serve in quei giorni effonderò il mio Spirito ed essi profeteranno” (At 2,17-18). Essa é testimone, perché nella forza dello Spirito, profetizza l’inizio della nuova era messianica, l’avvento del Redentore che apporta la libertà al popolo di Dio. E la profezia è già iscritta nel suo nome: Anna, “grazia”, in quello di suo padre: Fanuele, “visione di Dio” e del capostipite della sua tribù: Aser, “felice”. Costante nella sua fede, non si allontana dal tempio, fonte di grazia per coloro che ivi adorano Dio, serve Dio notte e giorno con digiuni e preghiere, in attesa della redenzione del popolo di Dio. E, illuminata dallo Spirito, annuncia che in Gesù, quel “bambino” presentato al tempio da Giuseppe e Maria si adempie la promessa di Dio. L’attesa è finita, la benevolenza e misericordia di Dio hanno fatto irruzione nella nostra storia umana: “Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo: per grazia siamo salvati” (Ef 2,4-5). Ed è proprio in Gesù che la nostra vita spirituale va modellata: sotto l’azione dello Spirito, anche noi dobbiamo crescere nella fede agente mediante la carità (Gal 5,6), fortificarci nella lettura assidua della parola di Dio per acquistare vera sapienza: “Il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi” (Ef 2,1,17-18). E soprattutto sperimentare la grazia di Dio: “Coloro che confidano in lui comprenderanno la verità, i fedeli nell’amore rimarranno presso di lui, perché grazia e misericordia sono per i suoi eletti” (Sap 3,9).

Lettura esistenziale

“Si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme” (Lc 2, 38). Il Vangelo di ieri illustrava la figura del santo vegliardo Simeone e oggi quella dell’anziana profetessa Anna.

Mi ricolma il cuore di gioia considerare come queste due figure di “anziani”: Simeone e Anna, sono in realtà due giovani nello spirito, perché non hanno spento l’attesa e sono stati attenti e docili ai sussulti dello Spirito Santo che si diverte a creare cose nuove, dove noi esseri umani spesso non vediamo altro che “vecchiaia”.

È successo con Abramo e Sara, che in tarda età hanno avuto il figlio della promessa: Isacco. Succede con Simeone e Anna, che hanno l’intima convinzione di incontrare il Messia atteso, prima di morire, e questo li mantiene in una vigilanza operosa. È successo con S. Giovanni XXIII, che doveva essere un “Papa di transizione” e che invece, docile alle mozioni dello Spirito Santo, ha suscitato un positivo rinnovamento nella Chiesa attraverso l’indizione del Concilio ecumenico Vaticano II. È successo con tanti Santi e può succedere anche a noi, qualunque sia la nostra età anagrafica, se siamo attenti a cogliere le sante ispirazioni e pronti a corrispondervi.

Ogni età ha la sua bellezza, il suo fascino e i suoi frutti. In ogni età, con l’aiuto dello Spirito Santo che è molto creativo e fantasioso, possiamo dare il meglio di noi stessi, dopo però averlo ricevuto e accolto da Dio, da cui proviene ogni bene.