di FraPè – Una cosa è certa, Lampedusa è l’Isola dell’accoglienza. Ed è proprio l’accoglienza ciò che hanno sperimentato i trenta missionari : Frati Minori di Sicilia accompagnati da suore e laici che, dal 4 all’11 marzo hanno vissuto un’esperienza di fraternità in missione voluta fortemente dal Parroco Don Carmelo Rizzo. Una missione indirizzata principalmente alle famiglie dell’Isola ma rivolta a tutti.
Ma torniamo all’accoglienza. Ciò che i missionari si portano come ricordo da questa missione è proprio lo spirito accogliente che i lampedusani hanno.
Non fanno differenze tra migranti, turisti o parenti: l’accoglienza che diventa amicizia che si trasforma in fratellanza è la peculiarità di questa gente. Gente semplice che racconta con le lacrime agli occhi i momenti cruciali degli sbarchi che hanno coinvolto tutta la comunità che non si è risparmiata ad accogliere, sfamare, curare e salvare vite senza far distinzione tra clandestini o regolari, musulmani o cristiani, bianchi o neri, ma tutti figli di Dio e quindi fratelli. Accoglienza coraggiosa che spesso ha sfidato leggi farcite d’odio e di disumanità, trasformando la cosiddetta invasione in un incontro che incarna la parabola del buon Samaritano.
Con gli stessi sentimenti e lo stesso stile hanno accolto i missionari che hanno spezzato il Pane dell’eucarestia, il Pane della Parola, visitando famiglie, ammalati, passando per le strade fermandosi in piazza con gli anziani seduti sulle panchine. Coltivando ogni tipo di relazione, condividendo stralci di vita con i pescatori che hanno raccontato i rischi del mare e i salvataggi operati in questi anni. Ascoltando i racconti dei giovani che vivono inermi e quasi posteggiati i mesi invernali, per poi farsi prendere dal lavoro frenetico durante la stagione turistica. Frati e suore che hanno ascoltato le speranze dei ragazzi che hanno incontrato nelle scuole e nei locali. Una missione che si è inserita nel tessuto ecclesiale e sociale che la gente del luogo vive quotidianamente. Un gruppetto di missionari ha partecipato anche qualche sbarco.
Commovente è stato il pellegrinaggio al cimitero di Lampedusa dove sono sepolti tanti migranti tra cui anche bambini. Sono stati ricordati tutti i morti in mare: stranieri e lampedusani accumunati dalla stessa sorte perché il mare non fa differenze.
Papa Francesco ha voluto rendersi presente con una lettera indirizzata al Parroco Don Carmelo e a tutta la Comunità lampedusana assicurando la propria preghiera.