Commento al Vangelo di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura
Mercoledì della II settimana di Pasqua
Riflessione biblica
“Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chi crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna” (Gv 3,16-21). Affermazione forte: riempie il cuore di gioia, speranza, desiderio di amare chi ci ha amato. Affermazione essenziale, che racchiude tre verità per la vita di fede: Dio vuole tutti gli uomini salvi, il sacrificio di Cristo per noi, Gesù è luce di verità e di vita. Dio ci vuole tutti salvi, ci ama di amore infinito: “In questo si è manifestato l’amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui. In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati” (1Gv 4,9-10). Il suo amore sostiene la nostra certezza di fede: “Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli, che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi, non ci donerà forse ogni cosa insieme a lui? Chi muoverà accuse contro coloro che Dio ha scelto? Dio è colui che giustifica!” (Rom 8,31-33). Di più: egli ci vuole coinvolgere nella sua avventura di amore: “Amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio” (1Gv 4,7). Così, “se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l’amore di lui è perfetto in noi” (1Gv 4,12). Ma ciò ha la sua attuazione profonda nel fatto che “Dio dimostrò il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi” (Rom 5,8). Nel suo sacrificio, Gesù si è fatto nostro “paraclito”: “se qualcuno ha peccato, sappia che abbiamo un Paraclito presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. È lui la vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo” (1Gv 2,1-2). Niente paura e sensi di colpa, ma fiducia in Gesù: “Chi condannerà? Cristo Gesù è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi! Chi ci separerà dall’amore di Cristo?” (Rom 8,34-35). Ciò non è valido solo per il futuro, ma soprattutto per il presente, dato che Gesù, nostra vita, è “la luce vera, che illumina ogni uomo” (Gv 1,9). Rimaniamo in Gesù, allora egli ci illuminerà con il suo Spirito: “In questo si conosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi: egli ci ha donato il suo Spirito” (1Gv 4,13). E lo Spirito ci insegna le vie dell’amore, che illumina la nostra vita di gioia, pace, pazienza, per amare chi ci sta vicino con lo stesso amore di Gesù.
Lettura esistenziale
“Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna” (Gv 3, 16). È questa una delle parole centrali del Vangelo. Il soggetto è Dio Padre, origine di tutto il mistero creatore e redentore. I verbi “amare” e “dare” indicano un atto decisivo e definitivo che esprime la radicalità con cui Dio si è avvicinato all’uomo nell’amore, fino al dono totale di Sé. L’oggetto e il beneficiario dell’amore divino è il mondo, cioè l’umanità. È una parola che cancella completamente l’idea di un Dio lontano ed estraneo al cammino dell’uomo, e svela, piuttosto, il suo vero volto: Egli ci ha donato il suo Figlio per amore, per essere il Dio vicino, per farci sentire la sua presenza, per venirci incontro e introdurci nel suo amore, in modo che tutta la vita sia animata da questo amore divino.
Il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e donare la vita. Dio non spadroneggia, ma ama senza misura. Non manifesta la sua onnipotenza nel castigo, ma nella misericordia e nel perdono. Capire tutto questo significa entrare nel mistero della salvezza: Gesù è venuto per salvare e non per condannare; con il Sacrificio della Croce egli rivela il volto di amore di Dio. E proprio per la fede nell’amore sovrabbondante donatoci in Cristo Gesù, noi sappiamo che anche la più piccola forza di amore è più grande della massima forza distruttrice e può trasformare il mondo.
È vero spesso il male fa più rumore del bene, ma l’amore benché più silenzioso, è più forte. Così come è più forte la persona mite e paziente anziché la persona irascibile, o più forte chi è capace di tacere anziché chi grida per dimostrare a se stesso e agli altri di non essere debole e affermando invece così di esserlo.
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