La volontà del Padre

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura
Giovedì della I domenica di Avvento
Letture: Is 26,1-6; Sal 117; Mt 7,21.24-27

Riflessione biblica

“Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli” (Mt 7,21.24-27). Chiare le parole di Gesù! Non condanna la preghiera, ma indica il modo migliore di pregare per entrare nel Regno dei cieli: fare la volontà di Dio. Non basta professare la propria fede, dicendo: “Signore, pietà! Cristo, pietà! Signore, pietà”. vite1-300x200 La volontà del PadreA tale professione di fede deve corrispondere l’adesione di vita a Gesù: “Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me” (Gv 15,4). Gesù è la roccia (1Cor 10,4), è lui il fondamento unico, su cui fondare la nostra fede: “Nessuno, infatti, può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo” (1Cor 3,11). Non una fede qualsiasi, ma “la fede che si rende operosa per mezzo della carità” (Gal 5,6). In lui, la preghiera diviene adesione al progetto di Dio, anche nel momento della sofferenza e del dolore: “Padre mio, se questo calice non può passare via senza che io lo beva, si compia la tua volontà” (Mt 26,42). Di più: uniti a lui, la volontà di Dio diviene essenziale come il cibo: “Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera” (Gv 4,34). E l’opera che Gesù ha compiuto secondo la volontà di Dio è la nostra santificazione: “Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell’offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre” (Ebr 10,10). E proprio “questa è volontà di Dio, la nostra santificazione” (1Tes 4,3). E siamo stati “scelti per essere santi e immacolati di fronte a lui nell’amore” (Ef 1,4). Non c’è santità senza amore: amore a Dio nella preghiera, per essere in comunione con Dio, amore al prossimo nella solidarietà ai fratelli, riconoscendo in essi il volto amabile di Gesù: “tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40). Il messaggio dell’Avvento è chiaro: “Agendo secondo verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa tendendo a lui, che è il capo, Cristo” (Ef 4,15).

Lettura esistenziale

“«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli” (Mt 7, 21). In questo, come in altri brani del Vangelo, balza subito all’attenzione che Gesù nutre una cordiale antipatia, direi proprio un’allergia, verso un atteggiamento in particolare: l’ipocrisia. L’ipocrisia è l’esatto contrario della semplicità. La semplicità è unità di vita, unità tra ciò che pensiamo, ciò che diciamo e ciò che viviamo. La conclusione del discorso della montagna racchiude proprio un invito alla semplicità, all’autenticità di vita.

La semplicità è un atteggiamento profondo della persona che pensa e agisce lasciandosi guidare in tutto dalla Parola di Dio e dalla propria coscienza da essa illuminata. Nel semplice non c’è dicotomia tra ciò che crede e ciò che vive, tra ciò che appare all’esterno e ciò che è all’interno, tra ciò che pensa e ciò che manifesta. La semplicità si fonda sulla verità e produce quale frutto la pace interiore. Per conquistare questa virtù bisogna avere il coraggio di fare verità in noi stessi.

L’ascolto costante della Parola di Dio ci porta a far emergere dal nostro cuore ogni doppiezza, condizionamento o travisamento. Ora, se facciamo emergere e portiamo alla luce le ferite nascoste del nostro cuore, la guarigione è prossima. Se prendiamo coscienza delle ombre e non continuiamo a celarle a noi stessi, la luce divina penetrerà fino a rischiarare del tutto il nostro cuore rendendolo trasparente e retto, cioè semplice.

Chiediamoci se le scelte che facciamo coinvolgono la nostra fede: se lasciamo che il vangelo ci ispiri prima di fare delle scelte importanti, se preghiamo, prima di prendere una decisione, domandandoci, cosa avrebbe fatto Gesù al posto nostro.

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