“Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli” (Mt 7,21.24-27). Chiare le parole di Gesù! Non condanna la preghiera, ma indica il modo migliore di pregare per entrare nel Regno dei cieli: fare la volontà di Dio. Non basta professare la propria fede, dicendo:
“Signore, pietà! Cristo, pietà! Signore, pietà”.
A tale professione di fede deve corrispondere l’adesione di vita a Gesù:
“Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me” (Gv 15,4). Gesù è la roccia (1Cor 10,4), è lui il fondamento unico, su cui fondare la nostra fede:
“Nessuno, infatti, può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo” (1Cor 3,11). Non una fede qualsiasi, ma
“la fede che si rende operosa per mezzo della carità” (Gal 5,6). In lui, la preghiera diviene adesione al progetto di Dio, anche nel momento della sofferenza e del dolore:
“Padre mio, se questo calice non può passare via senza che io lo beva, si compia la tua volontà” (Mt 26,42). Di più: uniti a lui, la volontà di Dio diviene essenziale come il cibo:
“Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera” (Gv 4,34). E l’opera che Gesù ha compiuto secondo la volontà di Dio è la nostra santificazione:
“Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell’offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre” (Ebr 10,10). E proprio
“questa è volontà di Dio, la nostra santificazione” (1Tes 4,3). E siamo stati “
scelti per essere santi e immacolati di fronte a lui nell’amore” (Ef 1,4). Non c’è santità senza amore: amore a Dio nella preghiera, per essere in comunione con Dio, amore al prossimo nella solidarietà ai fratelli, riconoscendo in essi il volto amabile di Gesù:
“tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40). Il messaggio dell’Avvento è chiaro:
“Agendo secondo verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa tendendo a lui, che è il capo, Cristo” (Ef 4,15).