Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura
Martedì della V settimana di Pasqua
Letture: At 14,19-28; Sal 144; Gv 14,27-31
Riflessione biblica
“Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi” (Gv 14,27). Parole vere: la pace di Gesù non è la pace del mondo, un misto di compromesso e desiderio di vivere nel benessere, è più uno stato d’animo che un relazione di amore. La pace del mondo è fragile: cade a causa degli egoismi umani personali e nazionali e dei molti interessi. Gesù ci ha messo in guardia: “Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!” (Gv 16,33). Infatti, “se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia”. La pace di Gesù è dono di grazia: viene dall’alto, regna nel cuore ed è relazione di amore con Gesù, nostra pace (Ef 2,14).
Lettura esistenziale
Come mai allora, proprio nelle nazioni in cui c’è più benessere, c’è anche il maggior numero di suicidi? Sicuramente perché questa è una pace falsa. Si possiede tutto, ma si manca dell’essenziale, di ciò che veramente dà senso alla vita. La pace che dona Cristo, al contrario, è quella che resiste anche in mezzo alle prove, alle tribolazioni e persecuzioni, perché è molto profonda e viene dalla consapevolezza di essere figli amati del Padre, qualunque cosa possa succedere attorno a noi. Ricordiamo le parole del Salmista: “Perciò non temiamo se trema la terra, se crollano i monti nel fondo del mare” e dà la motivazione di tanta serenità: “Il Signore degli eserciti è con noi, nostro rifugio è il Dio di Giacobbe” (Sal 45, 3.12).
Solo Dio può dare pace al nostro cuore, pienezza alla nostra vita e riempire di senso tutto ciò che viviamo. Ma proprio tutto, da quando nasciamo a quando moriamo.
È fondamentale però che ci apriamo alla relazione con Dio e la coltiviamo ogni giorno, poiché Egli non si impone a nessuno, rispettando la nostra libertà.