Dopo sette anni di servizio nell’ufficio generale di Giustizia Pace e Integrità del Creato, Fra Jaime Campos torna nella sua Provincia di appartenenza, la Provincia della Santissima Trinità in Cile. Come animatore dell’ufficio generale di GPIC è stato nominato, infatti, Fr. Daniel Nicolas R. Blanco, dal primo settembre ufficialmente alla guida dell’ufficio, ma che già da diversi mesi ha cominciato la sua attività a sostegno dei valori promossi dall’Ordine, grazie alla collaborazione con il responsabile uscente.
“Vedo queste Encicliche come una grande benedizione e con un senso di giustizia – ha commentato Fr. Jaime -. Benedizione perché parlare ai frati con il supporto del Magistero Papale è diverso. Senso di giustizia, perché credo che il Papa abbia fatto giustizia a san Francesco e all’Ordine. Il contenuto della Laudato Si’ è una riflessione fatta dall’Ordine negli anni passati e poi si tratta di due encicliche legate alla spiritualità francescana”.
La sensibilità dei frati su questi argomenti, dunque, è cambiata molto negli ultimi anni, anche grazie a Papa Francesco. Oggi il 95% delle Province OFM ha un animatore di GPIC, ma tanto altro c’è ancora da fare. “Vedo con molta speranza che i frati possono scoprire i valori di Giustizia Pace e Integrità del Creato – ha continuato Fr. Jaime -. Il lavoro futuro dovrà andare verso una sempre maggiore collaborazione con gli altri uffici della Curia. Auspico che i valori di GPIC vengano portati avanti con sguardo missionario e con intento formativo. Per esempio nelle scuole o incoraggiando le preghiere per la pace, come si è fatto in Terra Santa”.
Incredibili passi avanti erano stati intrapresi prima dell’arrivo di Fr. Jaime a Roma per quanto riguarda i documenti che spiegassero i valori GPIC e la creazione di sussidi per i frati. “Mancava qualcosa per arrivare alle persone, mancava la mediazione del contenuto”, ha affermato Fr. Jaime. Mano a mano, nel corso degli anni, sono stati così sviluppati nuovi mezzi: tre siti internet legati a differenti tematiche e iniziative, oltre che i canali social e Telegram. “Abbiamo voluto fare in modo che si sviluppassero strutture concrete per realizzare le idee dell’ufficio GPIC: la Rete Francescana per i migranti è, infatti, un esempio in questo senso. Anche Rivoluzione Laudato Si’ è una piattaforma in cui si vogliono portare avanti i valori e le iniziative della Laudato Si”.
Un altro passo avanti degli ultimi anni è stato il consolidamento della collaborazione con la famiglia francescana, per esempio con il sostegno di tante suore francescane ad iniziative proposte dagli uffici GPIC del mondo. “Quello di GPIC non è un ufficio chiuso e non si rivolge esclusivamente ai frati: noi vogliamo coinvolgere persone di altre religioni, la società civile – ha spiegato Fr. Jaime -. Grazie a Dio il nostro lavoro ha a che fare con un significato antropologico, oltre che religioso. Vogliamo essere un punto di incontro tra le idee, i desideri, i sogni dell’Ordine”. Oltre al lavoro interno all’Ordine, è stato importante, infatti, il collegamento con l’esterno, come quello con il Movimento Laudato Si’, sviluppatosi nel corso del tempo.
Tanti i momenti degni di nota che hanno caratterizzato il lavoro di questi anni di Fr. Jaime: “Del mio lavoro mi ha colpito l’incontro con i frati – ha spiegato -. Ci sono grandi incontri programmati, come quelli dei corsi formativi GPIC alla PUA (Pontificia Università Antonianum) e poi ci sono altri incontri più gratuiti”. Fr. Jaime ricorda bene tutti i grandi raduni, come quello del febbraio 2020, che ha riunito a Roma alla PUA 70 persone, desiderose di approfondire i temi di Giustizia Pace e Integrità del Creato. Accanto a questi, anche gli incontri fraterni nella fraternità della Curia Generalizia sono stati fondamentali: “Sono venuto da un posto piccolo, ai confini del mondo, in Cile, e sono arrivati al centro, a Roma – ha raccontato Fr. Jaime -. L’amicizia con i frati è bella, il supporto dell’amicizia è stato importante”.
Un altro incontro degno di nota è stato quello del novembre 2016 in Messico: “Mi ha colpito molto l’incontro con i migranti della casa La 72 in Messico: lì ho scoperto per la prima volta i volti delle persone, le loro storie. Lì è caduto in me quel pregiudizio che si ha con i migranti, quando si pensa che siano persone non in grado di fare niente. Erano famiglie come la mia”. Da quel momento è stata inoltre inaugurata una nuova modalità di lavoro: per capire una problematica, i frati dell’ufficio generale di GPIC si recano sul posto. “Per noi e per tutti i progetti è importante fare dei percorsi e avere speranza e disciplina, senza rinunciare prima di aver sperimentato tutto – ha concluso Fr. Jaime -. Bisogna pensare i nostri progetti a lungo termine”.
(Fonte: ofm.org – Beatrice Guarrera)