• 8 Settembre 2024 3:47

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La Sicilia vista da Strasburgo, Mons. Renna: “spazio di ospitalità”

Come vede e come vedrà la nostra isola, estrema frontiera del Mediterraneo, chi siederà al Parlamento europeo? Questa è la domanda che pone Mons. Renna Arcivescovo di Catania che precede la sua riflessione all’approssimarsi dell’elezioni Europee.

Di seguito la riflessione di Mons. Luigi Renna pubblicata su Avvenire Catania:

Come vede e come vedrà la nostra isola, estrema frontiera del Mediterraneo, chi siederà al Parlamento europeo? È molto importante chiederselo, perché non vorremmo né che sia ignorata, né che sia disprezzata, né che si dimentichi la sua storia.

La grande isola che è porta del Mediterraneo, può definirsi a mio parere, con una espressione del teologo Christoph Theobald “uno spazio ospitale”. È una terra di confine e ce lo dice sia Lampedusa con i suoi sbarchi, sia Sigonella con la sua base militare. Ma i confini possono alimentare sentimenti difensivi e populisti, o aprire ad esperienze di arricchimento reciproco, formando identità nuove e non ibride, nelle quali l’altro è guardato con razionalità e umanità. La Sicilia è stata ed è tutto questo. È spazio di ospitalità dopo millenni in cui popoli l’hanno conquistata, abitata e reinventata. Qui le radici greco- cristiane e l’esperienza di un secolo di presenza araba, ne fanno la culla di un luogo dove le identità si sono costruite lentamente.

Strasburgo sa che nei teatri di Siracusa e di Taormina gli studenti di tutta Italia vengono a riascoltare la grande lezione della tragedia greca; qui la religiosità non è solo folklore, ma fede e testimonianza dei martiri del nostro tempo; qui la moschea della misericordia di Catania e tanti luoghi di preghiera o di cultura come quello della Facoltà teologica di Palermo, sono fucine di dialogo religioso e culturale.

Qui le radici dell’Europa si possono vedere scoperte, come in certi tipi di piante. Da Strasburgo qualcuno potrà dire che la Sicilia ha il problema della mafia. Ma non potrà negare che ha avuto i suoi uomini e donne che hanno pagato con la vita l’impegno politico e nella magistratura nella lotta a questa piovra che è sempre in agguato. Non si potrà negare che una serie di provvedimenti legislativi che a volte sembrano un po’ scomodi, costituiscono il baluardo legislativo contro la mafia, pensato in Sicilia.

A Strasburgo la Sicilia appaia come la terra che può accogliere la sfida della transizione energetica, grazie alla grande risorsa dell’energia solare, e che può essere la prima a prevenire l’irreparabile. Mi auguro che ai parlamentari della “cara Europa”, la Sicilia stia a cuore, non solo per chiedere risorse economiche che si possono spendere in malo modo o per nulla, ma perché è uno “spazio ospitale”. È importante perciò che nelle nostre coscienze risuonino le stesse parole che in queste sere stanno risuonando nel teatro di Siracusa, nella rappresentazione dell’Aiace: «Non è ad energumeni che una comunità si affida, bensì ad uomini di senno, gli unici capaci di governare»“.