• 21 Novembre 2024 12:28

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La Sicilia rischia di diventare un deserto: non c’è più acqua

In Sicilia cresce l’allarme siccità. La regione è una delle più colpite dal fenomeno che quest’anno sta assumendo contorni drammatici (a differenza delle regioni del nord che hanno registrato una primavera record per le piogge). E uno studio del think-tank The European House – Ambrosetti, diffuso in occasione della Giornata mondiale contro la desertificazione e la siccità del 17 giugno, segnala che nel 2022 nel nostro Paese è stata registrata una perdita di oltre il 51% di risorse idriche rinnovabili, rispetto alla media storica dal 1950. Con proprio il 70% del territorio dell’isola, secondo gli ultimi dati di Anbi (l’associazione dei consorzi di bacino) a rischio effettivo di desertificazione.

La siccità colpisce soprattutto due settori economici come l’agricoltura e l’idroelettrico. La produzione di miele si è ridotta del 70%, del 63% quella delle pere e del 60% le ciliegie. Con meno acqua nei bacini, si riduce la produzione elettrica da rinnovabili. Coldiretti calcola che quest’anno la mancanza d’acqua ha già bruciato 33mila posti di lavoro nei campi di Sicilia e Puglia. Qui si stima un calo del 70% del grano, e si temono disastri su raccolta delle olive e vendemmia. E Federalberghi segnala che in alcune province come l’Agrigentino sono già numerose le prenotazioni revocate dai turisti per paura di trovarsi in alberghi senza acqua. Circa il 70% della superficie della Sicilia presenta un grado medio-alto di vulnerabilità ambientale e rischia la desertificazione. Come in Sardegna, l’altra regione stretta dalla morsa della siccità, gli agricoltori sono costretti a ricorrere alle autobotti per salvare quel poco che è ancora rimasto. Anche se sabato scorso, nel centro della Sardegna, si è abbattuta una forte grandinata che ha colpito soprattutto l’alta Barbagia e la Baronia, provocando in alcuni casi danni ingenti alle colture. In Sicilia invece grano, cereali e foraggi fanno registrare un calo con punte del 100% ma l’assenza di pioggia sta colpendo anche gli alberi da frutto e minaccia vigne e uliveti.

Al dramma della siccità si aggiungono i ritardi della politica. Ed è così che gli attesi voucher del fieno per gli acquisti del necessario alimento per il bestiame non sono ancora stati approvati, una misura ottenuta grazie anche dalla Coldiretti dopo la grande mobilitazione di Palermo. Proprio nei giorni scorsi, la terza commissione (Attività produttive) dell’assemblea regionale siciliana, che dovrebbe dare seguito a quanto stabilito con il presidente della Regione Renato Schifani, non riesce ad avere il numero legale e quindi a definire il percorso avviato per il voucher, tanto che la commissione è stata rinviata per mancanza di numero legale a oggi. È quanto ha denunciato la Coldiretti Sicilia nello stigmatizzare «un comportamento assolutamente non condivisibile dei politici».

(fonte Avvenire)