di Francesco Polizzotti – La lezione francese dei ballottaggi insegna come si salvaguarda la democrazia, dando la parola agli elettori quando il quadro politico genera instabilità e se vuoi anche che le estreme si sgonfino, mettile davanti al fatto compiuto. Nessun tentennamento. Al primo turno la destra sovranista ha raccolto la maggioranza relativa degli elettori. La sinistra riunita nel Fronte Popolare è arrivata seconda e il movimento di Macron ha raccolto poco all’interno del bipopulismo, unito dal comune avversario: l’inquilino dell’Eliseo.
Macron ha compreso come non poteva permettersi di continuare governi espressioni della propria volontà lasciando ingrassare la destra di Marine Le Pen. Il secondo turno riporta forza soprattutto alle forze centriste che non hanno radicamento territoriale, facendo leva anche sugli accordi di desistenza con il NFP di Melenchon, quest’ultimo ridimensionato anche nei rapporti con le altre formazioni che hanno aderito al fronte popolare. I socialisti stessi e la sinistra moderata guadagnano seggi rispetto ai comunisti e allo stesso partito di Melenchon.
La destra arriva terza e perde seggi che al primo turno aveva quasi ipotecato.
In Italia il sistema istituzionale prevede che pur essendo potere del Capo dello Stato sciogliere le camere, esiste sempre la volontà del parlamento di dare un governo al paese. In questi anni non c’è stato però nessuno che tra gli italiani abbia avuto fortuna avanzando proposte di centro. Lo stesso Draghi, pur incarnando questa posizione ha dovuto fare i conti con la nuova partitocrazia italiana, un tempo appannaggio proprio dei centristi e oggi alla mercé di formazioni come Movimento 5Stelle, Lega e Fratelli d’Italia. Quest’ultima formazione non dimentichi di governare il paese dentro una coalizione che pur non ottenendo la maggioranza assoluta nelle urne ha ottenuto la maggioranza nelle due camere col sistema elettorale del premio di maggioranza. Di fatto Meloni col 26% ha ottenuto il 32% dei seggi.
Cosa insegna Macron:
1.che si può essere leader senza avere un sortito strutturato nel territorio. Di fatto non vince mai le regionali o le amministrative.
2. Che si è leaders anche senza governare gli enti locali.
3. Che si può generare consenso davanti a delle sfide importanti. Di fatto l’antifascismo non ha premiato solo le forze di sinistra ma anche quelle centriste. Anche I repubblicani di centrodestra avanzano come seggi. Di fatto erano scomparsi.
4. Macron ribalta un risultato delle europee a dimostrazione che puoi soffiare sul malcontento ma quando si tratta di andare a decidere sulla testa dei francesi, la Le Pen non piace.