Una novità specifica per la mentalità del Medioevo, fu il modo di essere presenti nel mondo proposto dai frati. Erano lontani da uno stile di vita stabile; al contrario, percorrevano il mondo proclamando il regno di Dio e allo stesso tempo chiamando la gente a fare penitenza. All’inizio predicarono il Vangelo solo in Italia, col tempo ne varcarono i confini. Questo stile di predicazione ha suscitato l’ammirazione, tra gli altri, di Papa Onorio III, che ha paragonato i frati minori agli apostoli che seminano il seme della Parola di Dio nelle case incontrate. In una luce positiva li ha mostrati anche Giacomo da Vitry, che nella sua Historia Occidentalis, quasi identifica i frati minori con gli apostoli; li vede come coloro che di giorno sono in grado di percorrere villaggi e città per lavorare vicino alla gente e conquistare almeno alcuni di loro a Cristo, e che di notte cercano luoghi solitari per dedicarsi alla preghiera contemplativa.
Sebbene non mancano testimonianze di disapprovazione di questa novità proposta dai frati, per i quali tutto il mondo è diventato un convento, si possono trovare anche tra i seguaci della vita stabile, dei monaci che accettano questa novità. Un benedettino ha scritto nella Legenda Monacensis: “La vita solitaria insegna a concentrare l’attenzione su Dio e su se stessi; mentre colui che vuole edificare gli altri deve essere presente tra coloro di cui dovrebbe dare profitto”.
Perciò Francesco d’Assisi non è fuggito dal mondo. Insieme ai suoi frati, voleva “andare per il mondo”, non tanto per ritirarsi da esso quanto per svolgere la sua attività tra gli altri nel mondo. Questa attività è soprattutto un servizio nella Chiesa, un servizio non occasionale ma permanente, senza fuggire dalla gente, senza creare enclavi specifiche, senza fondare abbazie che, pur essendo luoghi di preghiera e di lavoro e anche centri di spiritualità, non andavano incontro alla gente che sempre più popolava le città e che aveva bisogno di sentire le parole della Buona Novella dalla bocca di qualcuno che potesse vedere in loro un fratello.
Questo nuovo stile di presenza nel mondo, proposto da S. Francesco, che riguarda la predicazione e la missione, prima con la testimonianza di vita tra le persone e solo poi con la parola, è diventato un marchio distintivo per il nostro Ordine. Anche altri ordini mendicanti dell’epoca differivano nel loro stile di vita da quello dei monaci. Infatti, la proclamazione della chiamata alla penitenza avveniva vicino alle persone, e la vita stessa del singolo frate e dell’intera comunità diventava una specie di cartina di tornasole che confermava la sua autenticità. Nella prossima parte leggeremo di cosa trattava questa predicazione.
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La missione di Francesco e dei primi frati: la specificità degli Ordini religiosi contemporanei
La missione di Francesco e dei primi frati: un messaggio rivolto a tutti
La missione di Francesco e dei primi frati: la pastorale nel XIII secolo