Quando Francesco sentì avvicinarsi la sua ultima ora, volle che questa avvenisse nella chiesetta di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola, il luogo più caro al santo e nel prepararsi al trapasso dettò ad un frate una lettera per un’amica romana, Jacopa dei Settesoli, donna di Marino, della nobile famiglia dei Frangipane: a lei chiese un vello per la sepoltura e dei dolci che tanto gli erano piaciuti quando dimorava a Roma.
Si erano conosciuti nel 1209 (o 2010), quando Francesco e i penitenti d’Assisi si recarono a Roma, e Jacopa li aiutò a trovare alloggio presso l’ospedale di San Biagio dei Benedettini a Ripa Grande in Trastevere (oggi Convento di San Francesco a Ripa) e ad ottenere udienza dal pontefice Innocenzo III.
Francesco, in fin di vita si ricordò di lei e fece scrivere a Jacopa la seguente lettera:
“A donna Jacopa, serva dell’Altissimo, frate Francesco, poverello di Cristo, augura salute nel Signore e comunione nello Spirito Santo. Sappi, carissima, che il Signore benedetto mi ha fatto la grazia di rivelarmi che è ormai prossima la fine della mia vita. Perciò, se vuoi trovarmi ancora vivo, appena ricevuta questa lettera, affrettati a venire a Santa Maria degli Angeli. Poiché se giungerai più tardi di sabato, non mi potrai vedere vivo. E porta con te un panno di colore cenerino per avvolgere il mio corpo e i ceri per la sepoltura. Ti prego anche di portarmi quei dolci, che tu eri solita darmi quando mi trovavo malato a Roma”.
«scrissero la lettera come aveva detto il santo allorquando bussarono alla porta»: era donna Jacopa che giungeva da Roma, con tutte le cose da lui richieste E il Santo (Francesco) disse : “Benedetto Dio, che ha condotto a noi donna Giacoma, fratello nostro! Aprite la porte, esclama, e fatela entrare, perché per frate Giacoma non c’è da seguire il decreto della clausura relativo alle donne!”.
Frate Jacopa – com’era chiamata – fu l’unica donna ammessa ad assistere al beato transito del Poverello d’Assisi. Arrivò ad Assisi prima che la lettera fosse spedita perché avvisata in Spirito e portando proprio ciò che Francesco le aveva chiesto di portare.
Negli anni successivi Jacopa visse ad Assisi, come terziaria francescana. Morì probabilmente nel 1239 e fu sepolta nella Basilica inferiore di San Francesco fino al 1937. Oggi le sue spoglie riposano, proprio di fronte alla Tomba del Santo poverello.