• 20 Settembre 2024 0:20

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Letture Ne 8,1-4.5-6.7-12; Sal 18; Lc 10,1-12

Riflessione biblica

“Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada” (Lc 10,1-12).Tutti i discepoli sono inviati dal Signore Gesù ad annunciare: “È vicino a voi il Regno di Dio” (Lc 10,9). Tutti (il 72 è numero simbolico, per indicare la missione universale della Chiesa a favore di tutti i popoli della terra) dobbiamo annunciare con la parola e la vita che Gesù è venuto a portare la salvezza e pregare che “il Padrone della messe mandi operai nella sua messe”(Lc 10,2). “Andate”: i discepoli di Gesù non debbono rimanere chiusi nel recinto delle chiese, ma sono “missionari per le strade del mondo”, perché quelle strade divengano “strade per Dio”. “Vi mando come agnelli in mezzo a lupi”: il Signore è sempre con noi e con lui portiamo la Croce di salvezza: “In ogni cosa ci presentiamo come discepoli di Gesù, con molta fermezza nelle tribolazioni, nelle necessità, nelle angosce, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni; con purezza, sapienza, pazienza, benevolenza, spirito di santità, amore sincero; con parole di verità e di giustizia, con la potenza di Dio” (2Cor 6,4-7). “Li mandò a due a due”: per sostenersi a vicenda nella fede e nel reciproco aiuto fraterno, perché “se cadono, l’uno rialza l’altro. Guai a chi è solo: se cade, non ha nessuno che lo rialzi” (Eccl 4,9-10). “Non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada”: i discepoli di Gesù debbono essere liberi e agili, non appesantiti da nessun segno di ricchezza o di potere e non distratti da saluti lunghi e formali. Se c’è un saluto da dare è quello di Gesù: “La pace sia con voi” o quello simile di Francesco d’Assisi: “Pace e bene”. La pace è necessaria per la vita nello Spirito: un animo turbato, inquieto, ansioso non può progredire nel cammino spirituale; è in balia di molti moti dell’anima, che non gli permettono la comunione di amore con Gesù nostra pace e con i fratelli, con cui dobbiamo essere “costruttori di pace”. La pace è necessaria nell’annunciare Cristo: dobbiamo testimoniare a tutti che solo “nella conversione e nella calma sta la nostra salvezza, nell’abbandono confidente sta la nostra forza” (Is 30,15).

Lettura esistenziale

“In qualunque casa entriate, prima dite: ‹‹Pace a questa casa!››” (Lc 10, 5). Offrire la pace è il cuore della missione dei discepoli di Cristo. E questa offerta è rivolta a tutti coloro, uomini e donne, che sperano nella pace in mezzo ai drammi e alle violenze della storia umana. La “casa” di cui parla Gesù è ogni famiglia, ogni comunità, ogni Paese, ogni continente, nella loro singolarità e nella loro storia; è prima di tutto ogni persona, senza distinzioni né discriminazioni. È anche la nostra “casa comune”: il pianeta in cui Dio ci ha posto ad abitare e del quale siamo chiamati a prenderci cura con sollecitudine.

Tre sono le sfere della pace interiore:

  • la pace con sé stessi, rifiutando l’intransigenza, la collera e l’impazienza e, come consigliava San Francesco di Sales, esercitando “un po’ di dolcezza verso sé stessi”, per offrire “un po’ di dolcezza agli altri”.
  • La pace con l’altro: il familiare, l’amico, lo straniero, il povero, il sofferente; osando l’incontro e ascoltando il messaggio che l’altro porta con sé.
  • La pace con il creato, riscoprendo la grandezza del dono di Dio e la parte di responsabilità che spetta a ciascuno di noi per custodirlo.

La pace è insieme un dono e un compito. La pace è, infatti, uno dei frutti dello Spirito Santo ed è la caratteristica dell’agire divino, che si manifesta sia nella creazione di un universo ordinato e armonioso come anche nella redenzione dell’umanità bisognosa di essere recuperata dal disordine del peccato. Ma è anche un compito che Dio affida all’uomo e che richiede l’impegno di ciascuno nel dare una risposta personale coerente col piano divino. Essa diventa sempre più stabile in chi si impegna nella conversione del cuore e nell’unione con Dio.