Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura
San Francesco d’Assisi Patrono d’Italia
Vangelo: Mt 11,25-30
Riflessione Biblica
“Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita” (Mt 11,25-30). Il giubilo di Gesù è rivolto al Padre che sta nei cieli, glorioso e potente, ma che contemporaneamente è il Padre che si china sui piccoli, ama i puri e semplici di cuore, i poveri e gli afflitti, promettendo loro consolazione, misericordia e pace. A lui, ogni credente si rivolge con fiducia: “Mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio; mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo, mio nascondiglio che mi salva, dalla violenza tu mi salvi” (2Sam 22,3).
Lettura esistenziale
Questo atteggiamento di abbandono fiducioso in Dio, ci solleva dai fardelli della vita quotidiana e dà al nostro cuore la serenità e la pace promesse da Gesù (cfr Mt 11, 28).
- Francesco d’Assisi, di cui oggi ricorre la solennità, ci offre un esempio luminoso di mitezza ed umiltà, che egli apprende meditando continuamente la vita di Cristo Gesù Signore, soprattutto nei misteri dell’Incarnazione, della Passione e dell’Eucarestia. Ed è sull’edificio di questa santissima umiltà che egli fonda l’Ordine dei Frati Minori.
Quando l’uomo cessa di confrontarsi solo con se stesso e con gli altri, ma si pone invece dinanzi a Dio e alla Sua Parola, impara a conoscersi nella verità e questo lo rende umile. Lo rende cioè capace di riconoscere che tutto ciò che di bene può compiere, pensare e dire, lo deve a Dio e non se ne appropria, né se ne vanta o insuperbisce come se venisse da sé, ma dà gloria a Dio che è il Datore di ogni bene.