di FraPè – “È una grave colpa della cattiveria umana bruciare un patrimonio naturalistico e pensare stupidamente di distruggere “la casa comune”, che Dio ci ha comandato di custodire e curare”. Inizia così la nota che si legge sulla pagina Fb della Diocesi di Monreale. Ha dichiarare quanto segue è Mons. Michele Pennisi, e Vicepresidente della Conferenza Episcopale Siciliana.
“Gli incendi dolosi di questi giorni provocano ingenti danni al patrimonio boschivo e faunistico, creano seri problemi non solo per la distruzione di tante strutture importanti per tutta la comunità e per le famiglie, mettono in pericolo il lavoro di tante persone che lavorano nel campo della forestazione per la salvaguardia dei boschi”. Afferma l’ Arcivescovo di Monreale, che solidale con tutte le comunità che stanno vivendo ore terribili a causa degli incendi che stanno colpendo diversi comuni siciliani, aggiunge: “Desidero dare la mia solidarietà alle comunità e ai cittadini colpiti dagli sciagurati incendi, che puntualmente ogni anno si ripetono creando danni non quantificabili all’ambiente naturale e notevoli disagi agli abitanti di vari Comuni dei territori della nostra diocesi e delle diocesi siciliane. Ringrazio i Vigili del Fuoco, le Forze dell’Ordine le Amministrazioni Comunali , i volontari della Protezione Civile e i comuni cittadini che si sono adoperati per spegnere gli incendi e aiutare le persone che si sono trovate in pericolo”.
“Questi incendi non sono frutto di un destino avverso al quale sottomettersi con rassegnazione, ma chiamano in causa a vari livelli la responsabilità diretta e indiretta dell’uomo.– continua il vescovo- “È una grave colpa della cattiveria umana bruciare un patrimonio naturalistico e pensare stupidamente di distruggere “la casa comune”, che Dio ci ha comandato di custodire e curare. Mentre condanno simili crimini, ribadisco che appiccare volontariamente un incendio, oltre che un delitto per la legge dell’uomo, è anche un grave peccato contro Dio e la sua creazione. Bisogna che tutti a livello istituzionale e personale ci impegniamo per impedire che simili misfatti si ripetano attraverso un’opera di prevenzione e di educazione alla tutela dell’ambiente a servizio del bene comune”.
Riferendosi poi alla 49a Settimana sociale dei cattolici italiani sul tema: “Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro, tutto è connesso”, che si svolgerà a Taranto nel prossimo ottobre, Mons. Pennisi afferma che si deve puntare sul coinvolgimento delle Chiese locali e di tutte le aggregazioni laicali per fare in modo che gli insegnamenti di papa Francesco nella Laudato sì’ e in Fratelli suscitino una responsabilità concreta nella custodia e nella cura del creato e nella realizzazione del progetto di una transizione ecologica che sia a servizio di uno sviluppo integrale dell’umanità.