• 21 Novembre 2024 19:36

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

di Don Giuseppe Di Stefano – Quando chiesi a Arte Yuriy Kuku, artista ucraino che vive tra la sua terra di origine e la Calabria, di dipingere il venerabile don Tonino Bello, nessuno avrebbe mai potuto credere che, di lì a poco, proprio in Ucraina, sarebbe scoppiata la guerra. E adesso quella tela, si trova proprio in Ucraina, laddove Yuriy l’ha dipinta. E mi piace pensare, come amava ripetere don Tonino, che non esistono coincidenze ma “Dio-incidenze”. Non è un caso infatti che, proprio mentre Putin con il suo esercito pianificava l’invasione dell’Ucraina, i pennelli e i colori di Yuri dipingevano la pace, ritraendo il volto di quel profeta del nostro tempo che è don Tonino Bello, autentico costruttore di pace.

Non possiamo non ricordare quel suo celebre discorso pronunciato a Verona nel 1986 in occasione di un convegno sul tema della pace, oppure la scelta di condividere (mentre era già fortemente provato dalla malattia) l’Azione di Pace a Sarajevo nel dicembre 1992. Oggi più che mai credo che quelle parole intramontabili, don Tonino le rivolga al popolo ucraino e a ciascuno, ad ogni donna e uomo di buona volontà: “in piedi, voi costruttori di pace“.

In piedi, perché Dio è e sarà sempre dalla parte di chi persegue la pace, come anche di chi lotta perché i propri diritti non vengano calpestati, primo tra tutti il diritto di esistere, di essere diversi, di essere liberi. La massificazione che le armi di pochi vorrebbero imporre al popolo ucraino sono l’ennesimo tentativo di ledere la dignità e la libertà. Ecco perché non possiamo e non dobbiamo tacere. Ecco perché da cristiani, ma prima di tutto da essere umani, dobbiamo fare la nostra parte, dare concretezza al cammino della pace, affrettandolo con ogni mezzo.

“La pace, infatti, non è un merletto che si aggiunge all’impegno della Chiesa, bensì il filo che intesse l’intero ordito della sua pastorale. La pace non è una delle mille cose che la Chiesa evangelizza. Non è uno scampolo del suo vasto assortimento. Non è un pezzo, tra i tanti, del suo repertorio. Ma è l’unico suo annuncio. È il solo brano che essa è abilitata a interpretare” (don Tonino Bello).