• 9 Settembre 2024 16:36

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Sant’Ignazio di Loyola

Letture: Ger 15,10.16-21; Sal 58; Mt 13,44-46

Riflessione biblica

“Il regno dei cieli è simile a un tesoro… ad una perla di grande valore” (Mt 13,44-46). Due parabole, brevi e dense di senso spirituale. Ciò che li accomuna è il dinamismo interiore del contadino che trova un tesoro nascosto (Mt 13,44) e del mercante che cerca e trova una rara perla preziosa (Mt 13,45-46). “È simile a un tesoro nascosto nel campo”: né il tesoro né il campo sono del contadino, ma appartengono al padrone, per cui lavora. Fuori metafora: il campo è il cuore dell’uomo, in esso Dio ha posto un grande tesoro, la sua parola che produce la sapienza del cuore e ci fa entrare in comunione con Dio. Sta scritto: “Il Signore ha creato la sapienza, l’ha effusa su tutte le sue opere, a ogni mortale l’ha donata con generosità, l’ha elargita a quelli che lo amano” (Sir 1,9-10). Il contadino la trova e il suo cuore gioisce: “Chi ama la sapienza ama la vita, chi la cerca di buon mattino sarà ricolmo di gioia” (Sir 4,12). Gesù è la sapienza di Dio (1Cor 1,30), il nostro tesoro, “in cui sono racchiusi tutti i tesori della sapienza e della conoscenza” (Col 2,3). Per lui il credente deve vendere tutto ed essere in comunione con lui: “Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura, per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui” (Fil 3,8). “È simile ad una mercante che va in cerca di perle preziose”: egli non trova una perla, ma la cerca, perché “la sapienza vale più delle perle e quanto si può desiderare non l’eguaglia” (Prov 8,11). Tale ricerca è desiderio del cuore: “Pregai e mi fu elargita la prudenza, implorai e venne in me lo spirito di sapienza. Stimai un nulla la ricchezza al suo confronto, non la paragonai neppure a una gemma inestimabile, perché tutto l’oro al suo confronto è come un po’ di sabbia e come fango sarà valutato di fronte a lei l’argento” (Sap 7,7-9). Il credente non cerca segni o sapienza umana, ma Cristo, sapienza eterna di Dio: “I Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi invece annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio” (1Cor 1,22-24). Lasciamoci investire da questo dinamismo di fede e e orientiamoci verso Gesù, centro della fede e della nostra vita: “Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria” (Col 3,1-4)

Lettura esistenziale

“Il regno dei cieli è simile ad un tesoro nascosto in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo” (Mt 13, 44). Il tesoro di cui parla Gesù nel Vangelo non è altro che Lui stesso. Se viviamo in Grazia di Dio, Lui è già presente nel nostro cuore e i segni della Sua Presenza sono la gioia, la pace e la serenità. Vivere in Grazia di Dio significa custodire il dono che Dio ci ha fatto nel Battesimo, rendendoci Suoi figli. Significa togliere dalla nostra vita tutto ciò che dispiace a Dio e conformare la nostra volontà alla Sua. Stiamo pur certi che ciò che dispiace a Dio, è ciò che fa stare male anche noi. Dio, infatti, vuole la nostra gioia, la nostra felicità, la nostra piena realizzazione come persone che sono state da Lui create per amore e per amare. Una volta trovato il tesoro, esso va custodito. La Grazia di Dio infatti non si possiede una volta per tutte e il combattimento contro le inclinazioni al male rimane per tutta la vita. Occorre perciò tanta preghiera e vigilanza. Occorre aggrapparci a Gesù; accostarci frequentemente ai Sacramenti dove possiamo attingere la forza necessaria per combattere ogni giorno contro le insidie del male e affidarci alla potente intercessione e protezione della Vergine Maria, nostra tenera Madre e dei Santi. È bella la sottolineatura che fa Gesù: l’uomo vende tutti i suoi averi e “pieno di gioia” compra il campo che contiene il tesoro. Chi segue Cristo ha la gioia nel cuore. È vero all’inizio il combattimento da sostenere nel cammino di conversione è duro ma, man mano che si avanza nella via della santità, la gioia sarà sempre più piena anche se non mancheranno mai le prove e le difficoltà, in altre parole non mancherà mai la croce. Ma per il cristiano essa è gloriosa e se la portiamo con amore, uniti a Cristo, sarà la chiave che ci aprirà la porta del Paradiso.