• 19 Settembre 2024 23:55

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Il richiamo della Diocesi di Mazara alla Settimana sociale dei cattolici italiani

Riflettere su alcuni dei più urgenti temi d’attualità per proporre delle soluzioni e per favorire la partecipa­zione dei cattolici nella vita sociale. Questi gli obiettivi della 50ª edizione delle Settimane so­ciali dei cattolici in Italia, tenu­tasi a Trieste dal 3 al 7 luglio scorso. La  Diocesi di Mazara ha par­tecipato con tre delegati e cinque volontari che hanno animato i Villaggi delle buone pratiche. Tre sono stati i momenti principali della Settimana: le assemblee e i laboratori della partecipazione riservati solo i delegati, i villaggi delle buone pratiche e le piazze della democrazia aperti a tutti. Da tutta Italia hanno raggiunto Trieste circa mille delegati da diocesi, associazioni, movimenti e realtà concrete definite “buone pratiche” per riflettere e confron­tarsi sul tema “Al cuore della de­mocrazia. Partecipare tra storia e futuro”.

A Trieste è intervenuto anche il Presidente della Repub­blica Sergio Mattarella che ha ri­chiamato all’unità europea, al riconoscimento del ruolo dei cat­tolici e ha fatto cenno al pro­blema dell’astensionismo eletto­rale. Mattarella ha, altresì, invitato ad andare al cuore della democrazia: «Occorre attenzione per evitare di confondere il par­teggiare con il partecipare. Biso­gna adoperarsi concretamente affinché ogni cittadino sia nelle condizioni di poter, appieno, prendere parte alla vita della Re­pubblica». Il cardinale Matteo Zuppi, Presidente della Confe­renza Episcopale Italiana, ha esortato «a farsi artigiani di de­mocrazia e servitori del bene co­mune». Il cardinale ha parlato di una democrazia inclusiva che si contrapponga all’individualismo, «una democrazia dove nessuno sia scartato o lasciato indietro». Intense giornate dedicate alle as­semblee e ai laboratori della par­tecipazione con proposte concrete di fraternità, ospitalità, amicizia sociale, pace, dialogo, cultura dell’incontro, riconcilia­zione, legalità, creatività e amore per il bene comune. Le buone pratiche in Italia sono state messe in vetrina nelle piazze di Trieste: circa 110 stands di im­prese, cooperative sociali ed enti di terzo settore, università, co­munità energetiche rinnovabili, associazioni culturali e di promo­zione sociale.

In vetrina anche “I giusti di Sicilia”, la buona pratica del centro di Marsala gestito dall’Opera di religione “Mons. Gioacchino Di Leo” che pro­muove la cultura della legalità at­traverso la proposta di esami e testimonianze. L’incontro col Santo Padre, infine, ha coronato l’esperienza dei mille delegati: «Non lasciamoci ingannare dalle soluzioni facili. Appassioniamoci invece al bene comune. Ci spetta il compito di non manipolare la parola democrazia né di defor­marla con titoli vuoti di conte­nuto, capaci di giustificare qualsiasi azione. La democrazia non è una scatola vuota, ma è le­gata ai valori della persona, della fraternità e anche dell’ecologia integrale. Come cattolici, in que­sto orizzonte, non possiamo ac­contentarci di una fede marginale, o privata. Ciò signi­fica non tanto di essere ascoltati, ma soprattutto avere il coraggio di fare proposte di giustizia e di pace nel dibattito pubblico», ha detto Papa Francesco. Sono stati momenti vissuti col cuore a Trie­ste in quella settimana: una vera palestra di democrazia.