• 22 Novembre 2024 2:46

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Il potere della fraternità: l’insegnamento di San Francesco

In un antico eremitaggio sopra Borgo San Sepolcro, si verificò un evento che ci offre una preziosa lezione sulla saggezza di San Francesco e sulla potenza trasformativa della fraternità. Ogni tanto, un gruppo di ladroni si presentava chiedendo del pane, ma i frati erano divisi sull’idea di dare elemosina a tali individui, ritenendoli dannosi e malvagi. Tuttavia, San Francesco arrivò all’eremo e propose un approccio diverso.
I frati, dunque, presero la decisione straordinaria di acquistare del pane e del vino di qualità. Si addentrarono nella foresta, il luogo di nascondiglio dei briganti, e li invitarono a condividere un pasto insieme. Durante il convivio, i frati esortarono i briganti a cambiare vita, promettendo di non fare del male a nessuno. Una seconda volta, i frati portarono anche uova e formaggio come gesto di buona volontà. Continuarono a incoraggiare i briganti a pentirsi e a servire il Signore.
Un cambiamento miracoloso si verificò grazie alla gentilezza e all’amicizia dimostrate dai frati. Alcuni briganti si convertirono e entrarono nell’Ordine francescano, mentre altri si impegnarono a vivere onestamente attraverso il lavoro delle loro mani. Questo evento straordinario colpì profondamente i frati e tutti coloro che ne vennero a conoscenza, dimostrando la santità di San Francesco e la potenza della misericordia di Dio nella trasformazione delle anime.
In questa affascinante storia, possiamo cogliere un importante insegnamento. I frati rappresentano due approcci comuni per affrontare il conflitto: la coercizione punitiva e il lassismo collaborazionista. Tuttavia, San Francesco adotta una prospettiva diversa, considerando i briganti come “fratelli briganti” e aprendosi alla possibilità di trasformarli attraverso un percorso educativo.
San Francesco inizia offrendo cibo ai briganti, creando così una conoscenza reciproca e aprendo la strada alla crescita verso l’accoglienza del bene comune. La fraternità diventa un prerequisito essenziale per la condivisione e la costruzione attiva del bene comune.
Papa Francesco, in Fratelli tutti 103-105, sottolinea che libertà e uguaglianza sono impossibili senza una fraternità coltivata consapevolmente. La fraternità, infatti, aggiunge valore alla libertà e all’uguaglianza, ma richiede un’educazione specifica. Il Papa ci invita, quindi, a coltivare la fraternità attraverso un’azione educativa, poiché spesso viene negata nella realtà. Perché la fraternità non rimanga solo un’utopia, deve diventare il traguardo finale di un percorso comunitario che coinvolge tutti.
La Chiesa può svolgere un ruolo centrale nella promozione dei valori della fraternità e della riconciliazione nel dibattito politico, e le comunità francescane sono chiamate in primis a essere testimoni e scuole di fraternità, offrendo un esempio concreto di come vivere e praticare questi valori nella società.
Papa Francesco riconosce che la parola “fraternità” può essere ambigua e desidera chiarirne il significato. Esiste una falsa fraternità, rappresentata da gruppi sociali che si aggrappano a un’identità che li separa dagli altri e difendono i propri interessi particolari.
Come antidoto a questa visione individualista, il Papa mette in luce due caratteristiche della fraternità autentica: l’apertura e l’universalità. La fraternità aperta accoglie tutti senza definire nessuno come estraneo, superando le barriere e permettendo agli “outsider” di diventare protagonisti della comunità. Il Papa sottolinea l’importanza di prendersi cura degli altri, seguendo l’esempio di Gesù nel trattare i peccatori e i pubblicani.
La dimensione universale della fraternità richiama l’attenzione sul fatto che condividiamo la stessa storia con persone diverse. Il Papa invita al dialogo e alla condivisione per costruire una fraternità che abbracci tutti, oltrepassando i confini tra popoli e nazioni.
Il Papa propone di fare della Parabola del Buon Samaritano il modello per la fraternità, avvicinandoci alle persone bisognose di aiuto senza considerare le differenze. Questo richiede di superare le barriere culturali e di mettersi in cammino verso gli altri.
In conclusione, il Papa ci invita a vivere una fraternità aperta e universale, espressa nell’azione di avvicinarci agli altri. Questo richiede di superare barriere e differenze, aprendo il cuore e la mente per accogliere e prendersi cura di coloro che potrebbero essere visti come estranei.
La storia di San Francesco ci ricorda che la gentilezza, l’accoglienza e l’educazione possono trasformare le persone e creare un mondo più fraterno. Possiamo trarre ispirazione da questi esempi e trovare il coraggio di tendere la mano a chi ha bisogno, senza guardare alle differenze, ma con amore e compassione. Insieme possiamo costruire una società più giusta e solidale, fondata sulla fraternità che abbraccia tutti
(Fonte:  Convento S. Francesco del  Monte)