• 22 Novembre 2024 1:08

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento al Vangelo di Fra Giuseppe Maggiore

XVIII settimana del Tempo Ordinario

Letture: Es 16,2-4.12-15; Sal 77; Ef 4,17.20-24; Gv 6,24-35

L’opportunismo e l’egoismo spesso hanno sempre la meglio, le folle dopo essersi saziate non capiscono il segno che Gesù ha compiuto. Non si rendono conto che grazie alla generosità di un ragazzino, il Signore le ha sfamato, e ciò che è avvenuto è il miracolo della condivisione, del mettersi in gioco senza attendere che altri facciano al posto nostro. Invece hanno capito l’esatto contrario: ecco un Dio che ci sfama gratuitamente.

Gesù è chiaro: voi mi cercate perché avete mangiato, perché pensate di avere un tornaconto, per la pancia piena. Contesta la nostra fede illusoria, “economica”: io amo Dio o i suoi favori? Amo il Donatore o i suoi doni? C’è il cuore da saziare, che è un abisso insondabile (salmo 64,7), e non il ventre. Io ti prego ma tu mi devi esaudire in questo o in quest’altra cosa.

Abbiamo fame, una fame che non sazia: fame di successo, di denaro, di approvazione, di gratificazione, di protagonismo, anche se soddisfatta, ci lascia un vuoto nello stomaco, sembra saziare, ma non colma. Gesù ci propone il pane di Dio, quello che toglie ogni fame e ci aiuta a conquistare la gioia e pace.

“Pane non è solo un pugno di farina e acqua, ma indica tutto ciò che ci mantiene in vita. Amore. Pace. Dignità. Energia. Libertà. Sogno. Fioritura piena del nostro essere”.(Ronchi)

Solo Gesù può soddisfare i nostri desideri più profondi. Altre persone o altre creature o cose possono dare solo soddisfazioni temporanee o parziali. Chi accoglie Gesù invece per quello che è verrà riempito di un dono che non deluderà e che rimane per sempre. In mezzo a quella folla, ci sarà stato qualcuno che ha creduto in Gesù? Chiediamo insieme al Signore la grazia di saperlo riconoscere e accogliere come pane divino in ogni eucarestia per trovare in Lui la nostra felicità.