di Salvo Pisciotta – Gelato si, gelato no. E’ questo il tema sul quale si discute molto di frequente, tra genitori e figli durante l’estate. I figli, ovviamente, sono per il gelato, i genitori per vari motivi sono spesso contrari.
Rimane, tuttavia, il fatto che come non si può’ abusare della buona cucina, così non è consigliabile abusare di gelati. Esistono diversi tipi di gelato, ai grassi di latte e derivati, ai grassi vegetali, alla frutta; questi si distinguono ulteriormente in prodotti con aromi naturali e prodotti con frutta vera e
propria anche liofilizzata. In Italia non esiste una legislazione ben precisa che classifichi i gelati e che indichi i mezzi per eliminare un’ eventuale sofisticazione.
Le sofisticazioni tuttavia possono essere possibili soprattutto a livello di piccoli artigiani, in quanto generalmente la grande industria ha già in atto un suo rigoroso controllo interno sia sulle qualità delle materie prime, sia sui metodi di lavorazione, sia sui fattori igenico-sanitari.
E’ per questo motivo che da più parti viene richiesta insistentemente una legislazione che permetta di classificare i gelati per il loro contenuto e di garantire l’igenicità del prodotto. Recenti dati Istat hanno ricordato che gli italiani consumano una quantità di latte molto inferiore al normale fabbisogno giornaliero. Di questo alimento sarebbe invece auspicabile un maggior consumo sia per un motivo economico sia per un motivo nutrizionale: il latte, infatti, costa relativamente poco e ci apporta proteine
di alto valore biologico, come il calcio, e vitamine particolari, come la riboflavina o vitamina B2. Da indagini risulta che nei bambini si riscontrano spesso carenze di vitamina B2 quando c’è uno scarso consumo di latte. Da questo punto di vista, quindi, il gelato può’ essere considerato uno dei veicoli più graditi per il consumo di latte.
Il gelato in genere ha un contenuto di grassi circa 3 volte superiore a quello del latte; ha un quantitativo di solidi magri del latte pari al circa 9,50% (proteine, lattosio, sali minerali), sensibilmente superiore a quello del latte; ha un quantitativo di carboidrati circa 5 volte superiore a quello del latte e
un valore nutrizionale calorico notevolmente più elevato. Il gelato è un’ alimento indicatissimo per integrare, durante tutto l’ anno, i fabbisogni alimentari umani e soprattutto infantili in sostituzione o in
associazione al latte.
Il saccarosio e il glucosio vengono in parte assorbiti per diffusione della mucosa della bocca e per tutto il resto, sempre ad alta velocità, nell’intestino, sono quindi disponibili subito per la produzione di energia.