I veri parenti di Gesù

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

San Francesco di Sales

Letture: Eb 10,1-10; Sal 39; Mc 3,31-35

Riflessione Biblica

“Chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre” (Mc 3, 31-35). Insistono i parenti di Gesù: prima lo cercavano perché lo ritenevano “fuori sé”, ora lo cercano per convincerlo a desistere dal suo impegno ad annunciare il Regno di Dio. Gesù né si scoraggia né dà loro molta importanza, anzi ci offre un criterio importante per la vita spirituale, per noi che vogliamo essere “intimi” con Gesù: “fare la volontà di Dio”. Ma qual è la volontà di Dio? Paolo risponde: “Questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione” (1Tes 4,3). E Giovanni: “Questa è la volontà di Dio: credere in Gesù per avere la vita eterna” (Gv 6,40). gesu-13-300x225 I veri parenti di GesùNon c’è dubbio: bisogna stare uniti a Gesù, in lui vivere una vita santa, con lui impegnarci ad essere testimoni della verità, come lui vivere nell’amore a Dio e al prossimo. Ma la volontà di Dio è una realtà dinamica: “Non conformatevi alla mentalità di questo mondo, ma lasciatevi trasformare nel rinnovare la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto” (Rom 12,2). In tutto ciò, c’è una radicalità che ci sorprende e nello stesso tempo ci guida alla comprensione e ci aiuta a stabilire una giusta scala di valori. Gli affetti familiari non sono aboliti, ma Gesù li vede in una dimensione diversa: vanno vissuti in vista del Regno di Dio, cioè del compimento della volontà di Dio, del suo progetto di amore verso tutti li uomini. Il criterio non è quello fisico generazionale, ma quello spirituale che stabilisce una profonda sintonia tra noi e Gesù: fare la volontà del Padre che è nei cieli. I nostri legami con Gesù non sono determinati dalla parentale naturale, ma da quella secondo lo Spirito: “Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene” (Rom 8,9). Nello Spirito, diveniamo famiglia di Dio: figli nel Figlio. Per questo, condividiamo lo stesso progetto di Gesù: “Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera” (Gv 4,34).

Lettura esistenziale

“Girando lo sguardo su quelli che gli stavano seduti attorno, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre»” (Mc 3, 34s). Questa affermazione di Gesù che conclude il breve brano evangelico odierno dilata i confini della famiglia di Gesù, offrendo a chiunque lo voglia, quindi anche a me e a te, la possibilità di farne parte, a condizione di compiere la volontà di Dio. “Anche Maria – afferma S. Agostino proprio per questo è beata, perché ha ascoltato la parola di Dio e l’ha osservata. Ha custodito infatti più la verità nella sua mente, che la carne nel suo grembo. Ha fatto, sì certamente ha fatto la volontà del Padre Maria Santissima, e perciò conta di più per Maria essere stata discepola di Cristo, che essere stata madre di Cristo”.

“È commovente vedere come Dio non solo rispetta la libertà umana, ma sembra averne bisogno. Questa obbedienza a Dio è quella che apre le porte del mondo alla verità, alla salvezza. In effetti, Dio ci ha creati come frutto del suo amore infinito; per questo, vivere secondo la sua volontà è il cammino per trovare la nostra autentica identità, la verità del nostro essere, mentre allontanarsi da Dio ci allontana da noi stessi e ci precipita nel vuoto. L’obbedienza nella fede è la vera libertà, l’autentica redenzione, che ci permette di unirci all’amore di Gesù nel suo sforzo di conformarsi alla volontà del Padre. La redenzione è sempre questo processo di condurre la volontà umana alla piena comunione con la volontà divina” (Benedetto XVI).

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