di FraPè – Presso il Convento dei Frati Minori a Gangi, hanno inizio questa sera i festeggiamenti in onore di Santa Elisabetta di Ungheria, patrona dell’Ordine Francescano Secolare, conosciuto come terz’ordine francescano.
Sarà Fra Francesco Chillari maestro dei Frati Professi Temporanei dei Frati Minori di Sicilia a presiedere l’Eucarestia, coadiuvato dal diacono Fra Antonio Timpanaro assistente della fraternità Ofs di Gangi. Durante la celebrazione sarà rinnovata la Professione dei fratelli e delle sorelle dell’Ordine Francescano secolare.
Venerdì 19 novembre, presso il Santuario dello Spirito Santo, Catechesi tenuta da Fra Giuseppe Garofalo, animatore del Settore Giustizia, Pace e integrità del Creato. Fra Giuseppe incontrerà la Fraternità Ofs locale e i genitori dei 26 bambini nati a Gangi nel 202.
Domenica 21 novembre, ore 9,00 Santa Messa al Santuario dello Spirito Santo, celebrata da Fra Salvatore Seminara OFM Capp. Assistente regionale dell’Ofs. A termine della celebrazione L’inaugurazione del progetto “Un albero per ogni bambino” voluta dall’Ordine Francescano secolare di Sicilia “Immacolata concezione” nell’area antistante la scuola primaria al plesso Don Bosco. L’iniziativa prevede che per ogni bambino nato nella comunità di Gangi, venga piantumato un albero. “Laudato si’ mì Signore, cantava San Francesco d’Assisi – afferma in una nota l’Ordine francescano – In questo cantico ci ricordava che la nostra casa comune è anche come una sorella, con la quale condividiamo l’esistenza, e come una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia”.
Ci sarà la presenza delle autorità civili e militari, presente il Sindaco del Comune Gangi che ha patrocinato l’iniziativa. Sarà presente anche Carmelo Vitello, ministro regionale Ofs di Sicilia accompagnato da alcuni consiglieri regionali Ofs tra cui Giuseppe Trovatello e Giovanni Mocciaro.
Le parole di Papa Francesco al Capitolo Generale dell’ Ordine Francescano secolare accompagnano tali iniziative e promuovono un impegno dell’Ofs tra la gente in maniera particolare tra i poveri e gli esclusi: “Con questa vostra identità francescana e secolare, siete parte della Chiesa in uscita. Vostro luogo preferito è stare in mezzo alla gente, e lì, in quanto laici – celibi o sposati –, sacerdoti e vescovi, ciascuno secondo la propria vocazione specifica, dare testimonianza di Gesù con una vita semplice, senza pretese, sempre contenti di seguire Cristo povero e crocifisso, come fece San Francesco e tanti uomini e donne del vostro Ordine. Incoraggio anche voi a uscire verso le periferie, le periferie esistenziali di oggi, e lì a far risuonare la parola del Vangelo. Non dimenticate i poveri, che sono la carne di Cristo: ad essi siete chiamati ad annunciare la Buona Notizia (cfr Lc 4,18), come fece tra gli altri Santa Elisabetta di Ungheria, vostra Patrona. E come ieri le “fraternità dei penitenti” si caratterizzarono fondando ospedali, dispensari, mense dei poveri e altre opere di concreta carità sociale, così oggi lo Spirito vi manda a esercitare la stessa carità con la creatività richiesta delle nuove forme di povertà”.