• 22 Novembre 2024 9:10

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Guardatevi dai falsi profeti… dai loro frutti li riconoscerete

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Mercoledì della XII settimana del Tempo Ordinario

Letture: 2Re 22,8-13;23,1-3; Sal 118; Mt 7,15-20

Riflessione biblica

“Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci!” (Mt 7,15-20). Niente di nuovo! Già Mosè ha invitato ad un sano discernimento per riconoscere un profeta: “Qualora sorga in mezzo a te un profeta che ti proponga un segno o un prodigio, e il segno e il prodigio annunciato succeda, ed egli ti dica: “Seguiamo dèi stranieri, che tu non hai mai conosciuto, e serviamoli”, tu non dovrai ascoltare le parole di quel profeta, perché il Signore, vostro Dio, vi mette alla prova per sapere se amate il Signore, vostro Dio, con tutto il cuore e con tutta l’anima (Dt 13,2-4). Anche nella Chiesa vi sono stati “profeti” e falsi profeti, ma il discernimento è sempre guidato dalla fede e dall’amore: “Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti; per il dilagare dell’iniquità, si raffredderà l’amore di molti. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato” (Mt 24,11-13). Il nostro discernimento sia guidato dallo Spirito di Dio: “Molti anticristi sono già venuti, ma voi avete ricevuto l’unzione dal Santo, e tutti avete la conoscenza. Chi è il bugiardo se non colui che nega che Gesù è il Cristo? Chiunque nega il Figlio, non possiede nemmeno il Padre; chi professa la sua fede nel Figlio possiede anche il Padre” (1Gv 2,18.20-23). parola-1-300x186 Guardatevi dai falsi profeti... dai loro frutti li riconoscereteGesù è “il profeta pari a Mosè”: “Mosè disse: Il Signore vostro Dio farà sorgere per voi, dai vostri fratelli, un profeta come me; voi lo ascolterete in tutto quello che egli vi dirà” (At 3,22). E la gente diceva di Gesù: “Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!” (Gv 6,14). Ascoltiamo Gesù e con lui saremo profeti di Dio: “Sta scritto nei profeti: E tutti saranno istruiti da Dio. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me” (Gv 6,45). Non affermiamo la fede con le parole, ma con il cuore: “Se confesserai con la tua bocca che Gesù è il Signore, e crederai con il tuo cuore che Dio l’ha risuscitato dai morti, sarai salvo” (Rom 10.9). Non basta mostrarsi saggi, ma operare in intima unione con Gesù: “Voi siete in Cristo Gesù, il quale per opera di Dio è diventato per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione” (1Cor 1,30). Vero profeta è colui che segue Gesù e osserva il suo comandamento: “Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato” (Gv 15,12); è chi legge la parola di Dio e la mette in pratica: “Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli” (Mt 7,21); è chi si lascia guidare dallo Spirito di Dio e con la sua vita insegna ad amare Dio e il prossimo.

Lettura esistenziale

frutti-300x168 Guardatevi dai falsi profeti... dai loro frutti li riconoscerete “Dai loro frutti li riconoscerete” (Mt 7, 20). Le opere che compiamo sono un indizio rivelatore di ciò che abbiamo nel cuore e quindi di ciò in cui crediamo. La nostra vita, infatti, è molto più eloquente delle nostre parole. Qualora poi essa fosse in dissonanza con le nostre parole, queste non avrebbero alcuna credibilità. Viceversa, anche se non parliamo, possiamo con le nostre opere annunciare il Vangelo. Dai frutti possiamo riconoscere se il nostro prossimo è un annunciatore della verità o un banditore di menzogne. Ma la stessa cosa si può fare nei nostri confronti: dalle nostre opere gli altri riconosceranno se siamo o no discepoli del Signore. Chiediamoci se dalle nostre scelte e dalle nostre opere lasciamo trasparire Cristo.

E a proposito di frutti, il Vangelo ci racconta un fatto curioso: era prossima la Pasqua di Gesù ed egli, una mattina, avendo fame, si avvicina ad un albero di fichi per raccoglierne qualcuno e mangiarlo. Non avendo trovato alcun frutto, Gesù maledice l’albero che si secca (cfr Mc 11, 12-14). L’evangelista annota che: “Non era quella, infatti, la stagione dei fichi” (Mc 11, 13). Come mai Gesù compie questo gesto, pur sapendo che non era quella la stagione giusta perché l’albero maturasse i suoi frutti? In realtà Gesù compie un gesto profetico per sottolineare che il tempo per dare i frutti dell’amore è: sempre.