Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura
Santa Maria degli Angeli alla Porziuncola – Festa
Vangelo: Lc 1,26-38
Riflessione biblica
“Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio” (Lc 1,26-38). Festa della misericordia infinita di Dio: la sua misericordia è l’inizio della nostra avventura di grazia, al centro della nostra esperienza di salvezza, il fine a cui tende tutta la nostra storia umana. E con Maria possiamo cantare: “Grandi cose ha fatto l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono”. L’iniziativa è di Dio, con lui dobbiamo collaborare e nella sua misericordia camminare in santità di vita: “Tutti noi un tempo siamo vissuti nelle nostre passioni carnali seguendo le voglie della carne e dei pensieri cattivi: eravamo per natura meritevoli d’ira, come gli altri. Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo: per grazia siamo salvati” (Ef 2,3-5). La misericordia di Dio riempie il nostro cuore e la nostra vita: “Ci siamo spogliati dell’uomo vecchio con le sue azioni, rivestiamoci, come amati di Dio, santi e diletti, di sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza; come il Signore ci ha perdonato, così facciamo anche noi” (Col 3,9-13). Compenetrato dal progetto di misericordia di Dio e rivestito di misericordia per i suoi fratelli, Francesco, alla maniera di Abramo (Gen 18,20-33), si rivolge a Dio con umile decisione d’animo: “È un misero peccatore che Ti parla, o Dio misericordioso, egli ti domanda pietà per i suoi fratelli peccatori; e tutti coloro i quali, pentiti, varcheranno le soglie di questo luogo, abbiano da te o Signore, che vedi i loro tormenti, il perdono delle colpe commesse”. Perdonati da Dio, con l’antico saggio biblico preghiamo: “Tu, nostro Dio, sei buono e veritiero, sei paziente e tutto governi secondo misericordia. Anche se pecchiamo, siamo tuoi, perché conosciamo la tua potenza; ma non peccheremo più, perché sappiamo di appartenerti. Conoscerti è giustizia perfetta, conoscere la tua potenza è radice d’immortalità”
Lettura esistenziale
“Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te” (Lc 1, 28). Nel brano evangelico di oggi, l’Angelo invita Maria a rallegrarsi, perché il Signore è con lei. L’Angelo sta per dare a Maria la notizia più bella e sconvolgente di tutta la storia: Dio si fa uno di noi per manifestarci il Suo immenso Amore. Dio è gioia e comunica gioia. Il cristiano dovrebbe distinguersi per la gioia che lo abita.
Ma qual è il motivo di questa gioia? Dio stesso. Dio è gioia perché è amore. Chi ama è sempre nella gioia. Molti santi invitano a guardarsi dalla tristezza, dalla malinconia e dal turbamento. S. Francesco e S. Chiara d’Assisi ammoniscono a non turbarsi per il peccato di un fratello o di una Sorella, perché l’ira e il turbamento impediscono la carità in se stessi e negli altri. Se vi poniamo attenzione, basta un solo pensiero di giudizio negativo nei confronti del prossimo per offuscare la gioia che abbiamo nel cuore. Ma poiché siamo fragili, che fare quando invece questo succede? Semplice, riconoscere umilmente il nostro peccato, chiedere perdono e iniziare subito una vita nuova, memori delle parole di S. Pietro: “La carità copre una moltitudine di peccati” (1Pt 4, 8). Francesco d’Assisi, che si è talmente conformato a Cristo da essere definito “alter Christus”, ardeva per il desiderio di portare tutti in Paradiso, questo dovrebbe essere anche il nostro desiderio, collaborando con Cristo per la salvezza delle anime.
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