Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura
Giovedì della XIV settimana del Tempo Ordinario
Letture: Os 11,1-4.8-9; Sal 79; Mt 10,7-15
Riflessione biblica
“Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Mt 10,7-15). Il Vangelo è dono di grazia, misericordia infinita di Dio che perdona le nostre colpe e in Gesù e nella forza dello Spirito ci fa essere figli di Dio. Gratuitamente l’abbiamo ricevuto, gratuitamente dobbiamo dare la buona notizia che Dio ci ama, che Gesù “ci ha amato e ha dato se stesso per noi” (Gal 2,20), che ci ha dato “lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce” (Gv 14,17). E il Vangelo, che dobbiamo dare e testimoniare, è dono di misericordia infinita di Dio che perdona le nostre colpe e in Gesù e nella forza dello Spirito ci fa essere figli di Dio. Da questo dono sgorga limpida lo stile degli apostoli e dei discepoli di Gesù. Il discepolo di Gesù è l’uomo della gratuità: virtù difficile nel nostro mondo dominato dal denaro e dagli interessi; la gratuità è virtù che si ispira alla “grazia”, con cui Dio ci circonda di amore e di misericordia. È vero che “chi annuncia il Vangelo vive del Vangelo” (1Cor 9,14), ma a noi stato affidato “di annunciare gratuitamente il Vangelo” (1Cor 9,18). Siamo poveri per amore di Dio e dei fratelli: non sono i mezzi che cambiano il cuore degli uomini, ma l’atteggiamento di semplicità, di dedizione ai poveri e bisognosi di aiuto, di misericordia che si fa presente al fratello in punta di piedi e lo ama con tutte le forze. È uomo dal cuore libero e fiducioso in Dio e nella sua provvidenza: “Ho imparato ad essere povero e ho imparato ad essere ricco; sono iniziato a tutto: alla sazietà e alla fame, all’abbondanza e all’indigenza. Tutto posso in colui che mi dà la forza” (Fil 4,13). È uomo di pace: “Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù” (Fil 4,6) e vive in pace con tutti: “Non rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini. Se possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti” (Rom 12, 17-18). Cristo è la nostra pace (Ef 2,14) e in Cristo produciamo “il frutto dello Spirito”: amore, gioia, pace, pazienza, bontà, mitezza e dominio di noi stessi (Gal 5,22).
Lettura esistenziale
“Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Mt 10, 8). Una caratteristica che contraddistingue l’amore cristiano è la gratuità, cioè la mancanza di pretesa di un contraccambio. Scrive S. Paolo che “Dio dimostra il suo amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi” (Rm 5, 6). Se dunque Dio ci ha amati così, senza farsi condizionare o determinare dal nostro peccato, anche noi dobbiamo amare allo stesso modo.
Che cosa abbiamo ricevuto gratuitamente e cosa a nostra volta dobbiamo donare? Amore, misericordia, tenerezza. Stima, anche. Consideriamo che quella che riceviamo non è la stima da parte di un uomo che, con la volubilità che ci è propria, si può facilmente cambiare in disistima, ma da parte di Dio e verso di noi che tante volte lo abbiamo deluso. Oggi Egli rivolge a me e a te una delle più belle espressioni della Bibbia: “Tu sei prezioso ai miei occhi, sei degno di stima ed io ti amo” (Is 43, 4).
Dovremmo imprimere queste parole nel nostro cuore e ripeterle a noi stessi quando il nemico della nostra gioia tenta di farci cadere nello scoraggiamento e nella tristezza.
Non solo dobbiamo ripeterle a noi stessi, ma anche al nostro prossimo e non necessariamente verbalmente, ma soprattutto manifestandole con sentimenti e atteggiamenti di stima nei suoi confronti.