• 21 Novembre 2024 17:10

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Martedì della XXX settimana del Tempo Ordinario

Letture: Rm 8,18-25; Sal 125; Lc 13,18-21

Riflessione biblica

“Il regno di Dio è simile a un granello di senape … ed è simile al lievito …” (Lc 13,18-21). Due immagini, un solo invito a far crescere la nostra vita spirituale in vista del Regno di Dio. Il granello di senape: è la parola di Dio, che Gesù, mediante i suoi apostoli, “getta” nel nostro cuore e noi lasciamo che cresca nella nostra vita quotidiana: “Fammi vivere, Signore, secondo la tua parola, fammi conoscere la via dei tuoi precetti e mediterò le tue meraviglie” (Sal 119,25-27). Ciò comporta un umile e saggio discernimento spirituale per riconoscere che la parola di Dio è operante in noi e ci rende saggi nel cammino secondo lo Spirito. Solo attraverso l’azione dello Spirito di Dio noi possiamo essere cambiati interiormente: è lui che rende la parola di Dio un “fermento di santità”, “è lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita” (Gv 6,63). Ma ciò non avviene per automatismo, ma nella fiducia, nella docilità e nella pazienza. Nella fiducia: non siamo noi che operiamo la nostra santità, ma siamo nelle mani del divin vasaio (Rom 9,21), che opera in noi mediante il suo Spirito di santità: “La mia parola e la mia predicazione non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non sia fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio” (1Cor 2,4-5). Ciò implica docilità e impegno nel purificarci e alimentare la nostra comunione con Gesù: “Liberatevi da ogni impurità e da ogni eccesso di malizia, accogliete con docilità la Parola che è stata piantata in voi e può portarvi alla salvezza” (Gc 1,21). Implica una pazienza perseverante: il cammino è lungo e c’è da attraversare “la porta stretta” della croce: “Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno” (Lc 13,24). Ma non siamo soli, Gesù ce l’ha promesso: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,20).

Lettura esistenziale

“A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape” (Lc 13, 18-19). La logica del Vangelo è totalmente diversa da quella del mondo. Dio predilige particolarmente i mezzi piccoli, umili, semplici. Per esempio, non è importante essere in tanti o fare statistiche. Non conta quanti cristiani siamo ma quanto viviamo da cristiani. Basti pensare all’impronta indelebile che ha lasciato nel mondo un solo santo: Francesco d’Assisi; un uomo piccolo, povero, umile, semplice che, collaborando con la Grazia di Dio, ha dato una svolta alla Chiesa e al mondo, attirando moltissime anime a Cristo. Un giorno un giornalista, intervistando Madre Teresa di Calcutta, chiese la sua opinione circa i grandi problemi del mondo e su come poterli risolverli, ella con tanta semplicità e sicurezza rispose: “I problemi nel mondo sono soltanto due: io e lei”. Come per dire che, se si vuole che il mondo cambi, bisogna cominciare da se stessi, dalla propria conversione, dall’adesione continua al Vangelo. Gli scienziati dicono che muovendo solamente un dito, si crea un movimento in tutte le molecole dell’universo. Parafrasando: un solo atto d’amore, anche quello più nascosto agli occhi di tutti, ma non agli occhi di Dio, può influenzare il mondo intero, lo può rendere migliore. Neppure l’atto di porgere un bicchiere d’acqua fresca al nostro prossimo, rimarrà senza ricompensa (cfr Mt 10, 42); nemmeno un sorriso, una parola di conforto o un’opera buona che compiremo per amore di Dio e dei fratelli, sarà dimenticata dal Signore.