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Grande festa per il calcio a 5 femminile organizzata dalla Delegazione di Barcellona P.G

Grande successo della manifestazione che ha permesso ancora una volta di mettere ulteriormente in vetrina il movimento giovanile del calcio a 5 femminile, con una festa inclusiva organizzata dalla Delegazione di Barcellona P.G. Questo atto finale è servito a dare modo alle ragazze di continuare a crescere e a confrontarsi, oltre ad essere un’occasione di divertimento e passione. Grande merito deve essere ascritto al responsabile del calcio a 5 Franco Perdichizzi, il quale ci ha sempre creduto nel riuscire a creare dei tornei ad hoc, in maniera da sviluppare anche l’attività in ambito giovanile femminile. E per come sono andare le cose, bisogna essere molto soddisfatti in quanto si tratta di una attività sportiva in evoluzione.

A fare da cornice a questa festa, la struttura sita in via Manganelli a Barcellona P.G. che ospita l’attività della società Vivi Don Bosco. Oltre alla società ospitante erano presenti alla manifestazione anche la Giovanile Rocca di Rocca Capri Leone, Jsl Junior Sport Lab di Brolo e la società Milazzo. Presenti a questa kermesse finale le scuole coinvolte nel progetto “RAGAZZE CON I TACCHETTI”, con l’Istituto Comprensivo “L. Capuana” che ha collaborato con la società VIVI DON BOSCO; mentre l’Istituto Comprensivo “G. Foscolo” ha lavorato con la società ACADEMY BARCELLONA S.C.

“Questa giornata che abbiamo voluto dedicare alle ragazze testimonia l’interesse che questa Delegazione ha nello sviluppo del calcio femminile – ha dichiarato il Presidente Giuseppe Molino – in maniera che lo stesso possa svilupparsi sempre di più. Inoltre, abbiamo voluto coinvolgere in questa occasione anche le scuole – ha continuato Molino – perché dalla scuola possono partire input importanti, ed è attraverso progetti come questo, che permettono a ragazze che non hanno mai calciato un pallone di farlo che si può sviluppare un interesse. Poi sta a noi accoglierle – conclude Molino – e con l’attività di base fortificare questo interesse perché diventi passione, poi impegno e poi magari anche un lavoro”.

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