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Frati Minori di Sicilia, insieme per celebrare la Misericordia e la Provvidenza dell’Altissimo e Sommo Re

di Fra Arturo e Fra Giuseppe – Ventuno fraternità presenti, più di ottanta frati provenienti da tutta la Sicilia per celebrare la grandezza del Signore datore di ogni dono. Si sono incontrati il 29 novembre nel Convento di San Biagio ad Acireale, tempo della memoria, luogo della memoria. Data e sede molto significative per la storia dei Frati Minori di Sicilia accolti paternamente e fraternamente dal Ministro Provinciale Fra Antonino Catalfamo che ha voluto fortemente questo incontro dove riposano le spoglie mortali del Beato Gabriele Maria Allegra, per dire grazie al Signore, innanzi tutto per il dono della vocazione. Ottocento anni fa, il 29 novembre 1223, papa Onorio III approvava solennemente la Regola e vita dei frati minori, fondamento giuridico e carismatico dell’Ordine; con essa, consegnava a frate Francesco e ai suoi compagni la forma del Santo Vangelo, da vivere nella Chiesa in fraternità e minorità, lungo i secoli, fino ad oggi.

Dire grazie per il dono della vocazione e il dono della Provvidenza. Dono che si è reso palpabile nella storia della Provincia dei Frati Siciliani nei tanti doni elargiti che, visti con gli occhi della fede danno la possibilità di crescere nella radicalità della sequela del Vangelo che apre la via dell’abbandono confidente alla paterna cura di Dio (“Affida al Signore la tua via, confida in lui ed egli agirà: farà brillare come luce la tua giustizia, il tuo diritto come il mezzogiorno.”(Sal 37,5-6)

A parlare della regola ai frati per celebrarne gli 8oo anni è Mons. Felice Accrocca, Vescovo di Benevento. Con la sua ben nota competenza in ambito di studi francescani, presenta una sintetica e profonda lettura della Regola bollata, nell’ottavo centenario della sua approvazione. La Regola e vita dei frati minori, frutto di una feconda (e non sempre facile) collaborazione tra Francesco, i suoi frati e la Curia pontificia, si dipana dall’inizio alla fine come proposito di vivere radicalmente il Vangelo all’interno della Chiesa; in essa emergono con forza e vivacità i due capisaldi carismatici identitari del francescanesimo: la minorità e la fraternità. All’incontro partecipano, da remoto, anche i fratelli dell’Infermeria provinciale di Bagheria e le sorelle Clarisse di vari monasteri della Federazione “S. Eustochia”.

Al termine dalla conferenza, dopo uno spazio di interventi in aula in dialogo col Relatore, la Presidente della Federazione delle Clarisse, suor Daniela Marletta, rivolge a nome di tutte le sorelle un saluto alla Fraternità provinciale.

Nel pomeriggio si è reso presente l’Arcivescovo di Messina Mons. Giovanni Accolla che con la sua vicinanza alla Provincia francescana del Santissimo Nome di Gesù, ha fatto sentire la tenerezza e nel contempo la custodia e la sollecitudine che la Madre Chiesa ha nei confronti dei suoi figli.

La giornata si conclude con la Celebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Accolla e concelebrata da Mons. Accrocca. Durante l’Eucarestia sono stati ricordati tutti coloro vicini ai frati e i benefattori.

Vogliamo concludere con le parole di Francesco: “E restituiamo al Signore Dio altissimo e sommo tutti i beni e riconosciamo che tutti i beni sono suoi e di tutti rendiamogli grazie, perché procedono tutti da Lui. E lo stesso altissimo e sommo, solo vero Dio abbia, e gli siano resi ed Egli stesso riceva tutti gli onori e la reverenza, tutte le lodi e tutte le benedizioni, ogni rendimento di grazia e ogni gloria, poiché suo è ogni bene ed Egli solo è buono. E quando vediamo o sentiamo maledire o fare del male o bestemmiare Dio, noi benediciamo e facciamo del bene e lodiamo il Signore che è benedetto nei secoli. Amen” (Rnb XVII,17-19: FF 49).

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