• 22 Novembre 2024 11:13

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Frati Minori. 100 anni di presenza francescana a Canindé, Brasile

Dal 24 settembre al 4 ottobre a Canindé, nella città del Ceará, in Brasile, si è celebrata la Festa di São Francisco das Chagas (San Francesco delle Piaghe), che quest’anno è coincisa con i 100 anni di presenza dei Frati Minori nella zona. Presente ai festeggiamenti Fra César Külkamp, Definitore generale di zona.

Il tema dei festeggiamenti di quest’anno è stato “San Francesco che ci insegna ad evangelizzare in fraternità”, scelto per riflettere su due cardini della spiritualità francescana: l’evangelizzazione e la fraternità.

L’ottava notte della novena è stata caratterizzata dalla predicazione di Fr. César, che ha portato nelle sue riflessioni parole incoraggianti sul lavoro svolto nelle parrocchie. Ricordando le parole di Papa Francesco espresse nella Evangelii Gaudium, ha sottolineato l’importanza della conversione, senza la quale si rischia di perdere la forza del Vangelo, restando fermi nel semplice sacramentalismo, che non lascia spazio allo Spirito Santo.

Al termine della predicazione, si è rivolto alla Fraternità francescana, portando gli auguri di gratitudine del Ministro generale, Fr. Massimo Fusarelli, e rivolgendo la propria riconoscenza ai pellegrini presenti: “Voglio ringraziare tutti voi, devoti di San Francesco, voi che fate di questo Santuario quello che è. Voi che qui sperimentate un incontro profondo con il Signore risorto e con il suo fedele discepolo Francesco d’Assisi, sperimentate la certezza e la gioia di sapere che siete sempre stati amati da Dio. Ritornate nelle vostre case e comunità, portando nel cuore di ciascuno la gioia del Vangelo e della Fraternità. Questa è la testimonianza più preziosa di cui il nostro mondo ha così disperatamente bisogno”.

Canindé vide l’arrivo dei primi frati, provenienti dalla Provincia francescana di S. Antonio del Brasile, il 26 marzo 1923. In questi 100 anni di presenza, i frati hanno visto crescere una fede che muove folle; San Francesco delle Piaghe si identifica profondamente con le ferite dei pellegrini che giungono al santuario durante tutto l’anno.