• 22 Novembre 2024 11:33

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Festa di San Martino ogni mosto diventa vino

In tutte le regioni italiane e anche da noi in Sicilia sappiamo quanto la festa di San Martino sia radicata nella cultura enologica italiana.
Nell’anno scandito dalle vendemmie e dai tempi di maturazione dell’uva, il giorno in cui “…ogni mosto diventa vino porta con sè la tradizione del vino novello, espressione delle prime uve raccolte.
Come dicevamo l’11 novembre, in molte parti d’Italia, si celebra la festa di San Martino, un giorno speciale che segna un momento cruciale nel mondo dell’enologia: è il momento in cui, secondo la tradizione, ogni mosto diventa vino.

Ma perché San Martino?

Sappiamo che Martino era un soldato ungherese diventato poi vescovo in Francia, non italiano. Tuttavia, la sua storia ha trovato un posto speciale nel cuore degli italiani.
Si racconta che San Martino fosse un uomo generoso e compassionevole. Una leggenda popolare narra che, in una fredda giornata, incontrò un mendicante al bordo della strada. Senza esitazione, divise il suo mantello e lo condivise con il povero uomo. Questo gesto portò a un cambiamento climatico improvviso, dando origine alla famosa “Estate di San Martino”. Quella notte, sognò Gesù che indossava la metà del mantello che aveva dato al mendicante, ringraziandolo per la sua generosità.

Ma cosa ha a che fare San Martino con il vino?

San Martino non è solo il santo che ha diviso il suo mantello con un mendicante, ma è anche il protettore della vite, il patrono dei viticoltori, dei vendemmiatori e dei sommelier. La tradizione vuole che, proprio in questo giorno, grazie al cambiamento climatico legato alla leggenda del suo gesto, il mosto completi il suo processo di fermentazione trasformandosi in vino. È il momento in cui le cantine si riempiono del profumo del vino novello, pronto per essere degustato e condiviso.

Oltre al vino novello, ci sono molte altre tradizioni legate a San Martino. Una di queste riguarda le oche, che con il loro starnazzare avrebbero rivelato il nascondiglio di Martino, riluttante a diventare vescovo. Ancora oggi, in molte parti d’Europa, è tradizione mangiare l’oca in questo giorno speciale.
San Martino non è solo una festa religiosa, ma rappresenta un momento di condivisione, di gioia e di riscoperta delle tradizioni. È un’occasione per riunirsi con amici e familiari, per degustare vino, per condividere storie e leggende, tratti di vita e gustare l’amicizia e lo stare insieme in allegria. E, naturalmente, è anche un’ottima scusa per esplorare nuovi vini e scoprire nuovi sapori.
Certo, perché dopo “A San Martino ogni mosto diventa vino” c’è anche “San Martino, Castagne e Vino”.

A te e San Martino, cin cin!