• 23 Novembre 2024 0:57

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Esorcismo. Papa Francesco: “Il demonio cerca il fallimento dell’uomo ma non può nulla se c’è la preghiera”

di Fabio Marchese RagonaIn una intervista inedita, contenuta nel libro “Esorcisti contro satana” (Piemme) del giornalista Fabio Marchese Ragona, nelle librerie dall’11 aprile 2023, Francesco ribadisce che il diavolo prova sempre ad attaccare tutti e semina zizzania, anche nella Chiesa, cercando di mettere gli uni contro gli altri. Il testo inizia con il racconto di un esorcismo ad una religiosa Santo Padre, nella testimonianza della suora indemoniata, si legge che il demonio parlando di lei avrebbe detto: «Lo odio, parla sempre male di me. Hai visto quanti guai gli creo?». Come prendere queste affermazioni?

Non conosco personalmente il caso e non posso quindi dare una valutazione. Ma è davvero possibile che io rompa le scatole al demonio, perché cerco di seguire il Signore e fare ciò che dice il Vangelo. E questo gli dà fastidio. Allo stesso tempo è contento sicuramente quando commetto qualche peccato. Lui cerca il fallimento dell’uomo ma non ha alcuna speranza se c’è la preghiera.

Ha mai avuto a che fare direttamente con persone indemoniate?

Quando ero arcivescovo di Buenos Aires ho avuto diversi casi di persone che son venute da me dicendo di essere indemoniate. Le ho mandate a consulto da due bravi sacerdoti “specialisti”: non sono guaritori, ma esorcisti. Uno si chiama Carlos Alberto Mancuso ed era esorcista nella diocesi di La Plata. L’altro era il mio confessore, padre Nicolas Mihaljevic, gesuita nato in Croazia. Entrambi mi hanno detto successivamente che di queste persone soltanto due o tre erano realmente vittime di possessione diabolica. Le altre soffrivano di ossessione diabolica, che è cosa ben diversa perché non avevano il diavolo in corpo. Questo è bene specificarlo.

E da pontefice ha mai praticato esorcismi?

No, non è mai successo. Se dovesse accadere chiederei il supporto di un bravo esorcista, come facevo già da arcivescovo.

Su Benedetto XVI è stato detto da più persone che durante il pontificato ha subito l’attacco del diavolo – che ci tenta sempre – ma che, pur avendone sofferto, ha resistito bene. Paolo VI nel 1972 disse che il fumo di Satana era entrato per qualche fessura nel tempio di Dio. Il diavolo dunque può agire anche in Vaticano e attaccare il Papa?

Certamente il demonio prova ad attaccare tutti, senza distinzioni, e cerca di colpire soprattutto coloro che hanno più responsabilità nella Chiesa o nella società. Anche Gesù subì le tentazioni da parte del diavolo e si pensi anche a quelle di Simon Pietro a cui Gesù disse: «Vattene via da me, Satana». Anche il papa quindi è attaccato dal maligno. Siamo uomini e lui prova sempre ad attaccarci. È doloroso, ma di fronte alla preghiera lui non ha nessuna speranza! E poi è vero, come disse san Paolo VI, che il diavolo può entrare anche nel tempio di Dio, per seminare zizzania e mettere gli uni contro gli altri: le divisioni e gli attacchi sono sempre opera del demonio. Lui cerca di insidiarsi sempre per corrompere il cuore e la mente dell’uomo. L’unica salvezza è seguire la via indicata da Cristo.

Bisogna aver paura del demonio?

Io penso che ci sono dei demoni molto pericolosi e parlo dei diavoli “educati”. Ne parla anche Gesù, lo leggiamo nel Vangelo di Luca: dice che quando il cattivo spirito è cacciato via, vaga per il deserto cercando sollievo. Ma a un certo punto si annoia e quindi torna a “casa”, da dove era stato cacciato, e vede che la casa è sistemata, è bellissima, come quando lui era dentro.

Cosa succede a quel punto?

Va a prendere altri demoni più cattivi di lui, li porta, entrano in quella casa, educatamente, suonano il campanello, vanno prendendo possesso in modo educato. L’anima non avendo cura di esaminare la coscienza non se ne accorge. O per tiepidezza spirituale li lascia entrare. Questi sono terribili. Perché ti ammazzano. È la possessione più brutta. La mondanità spirituale copre tutte queste cose. Non c’è scampo: il demonio o distrugge in modo diretto con le guerre e con le ingiustizie oppure lo fa educatamente, in modo molto diplomatico, così come racconta Gesù. Ci vuole discernimento.

(fonte VaticanNews)