Una realtà triste che molti conoscono ma non tutti si trovano a doverla affrontare. L’emergenza senzatetto aumenta anno dopo anno, nonostante i diversi aiuti da parte di associazioni e servizi di volontariato che tentano di attutire il problema per un reinserimento socio-economico di queste persone costrette a vivere in condizioni di estrema povertà.
Nel 2021 l’Istat rileva che sono 96.197 i senzatetto e senza fissa dimora iscritti in anagrafe. Di questi, solo il 38% è rappresentato da stranieri provenienti in oltre la metà dei casi dall’Africa. Si tratta perlopiù di uomini con un’età media di 41,6 anni, che si innalza a 45,5 anni per i soli italiani.
Catania, come altre città della penisola, risulta una zona ad alta concentrazione di individui meno fortunati. Non mancano i tentativi di assistenza, come si evince dalle diverse organizzazioni e associazioni presenti sul territorio: tra queste vi è la Caritas Diocesana di Catania.
I servizi elencati di seguito vengono potenziati nel corso del periodo della cosiddetta emergenza freddo, ma di fatto si attivano tutte le volte che se ne manifesta l’esigenza:
- Distribuzione sacchi a pelo e coperte in struttura;
- Distribuzione sacchi a pelo e coperte tramite unità di strada;
- Spazio Erwin: Dormitorio attivato, a partire dal 12 dicembre, dalla Parrocchia Crocifisso dei Miracoli, in collaborazione con la Caritas Diocesana, che gestisce 12 posti letto per uomini italiani e stranieri senza dimora. La struttura è gestita autonomamente dai parrocchiani insieme agli studenti volontari che frequentano le aule studio della parrocchia e in collaborazione con l’Help Center della Caritas Diocesana che si occuperà degli ingressi degli ospiti.
A confermare questo orientamento è intervenuto il vicedirettore della Caritas di Catania, Salvo Pappalardo, che ha voluto soffermarsi sul percorso per reintegrare attivamente coloro che non hanno un abitazione all’interno della società.
“Da diversi anni la parrocchia Crocifisso dei Miracoli ha accolto la richiesta di accogliere le persone meno fortunate tramite il servizio Emergenza Freddo attivato insieme alla Caritas Diocesana di Catania. Il percorso inizia da novembre fino ad arrivare ai mesi di aprile e maggio per il bisogno delle accoglienze. La Caritas è attenta al contesto sanitario facendo effettuare tutti i test necessari alla gente che richiede aiuto come i tamponi, test dell’HIV a completamento di un’azione che punta alla salvaguardia di tutte le parti operanti.
La persona senza dimora viene ospitata e affronta un cammino che le permette di partire dalle proprie fragilità come le dipendenze. Essendo centri di accoglienza, la situazione non consente ai meno fortunati di poter usufruire del servizio per lunghi periodi, ma di attivare una presa in carico che possa essere di formazione personale per riprendere in mano la propria vita.
Una persona dai 45 ai 55 anni che ha perso il lavoro e si trova a dormire in strada viene accolta e creiamo delle collaborazioni con le agenzie del lavoro attraverso cui si possa trovare un’occupazione”.
Quali sono i punti di affluenza maggiore da parte dei senza dimora?
“Corso Sicilia, piazza della Repubblica, piazza Giovanni Verga sono i punti cruciali di vagabondaggio a Catania. Questo perché vi è il turismo e conseguentemente emerge la possibilità di chiedere elemosina e di far scaturire attività non conformi alla legge che sfociano nell’abusivismo. Il centro viene preso di mira perché rappresenta la parte in cui emergono maggiori situazioni da cui trarre vantaggio.
Il Corso Sicilia rappresenta il passaggio finale perché vi è tanta gente che ha improvvisato il servizio dell’unità di strada, privati, qualche realtà che è attiva nel campo del volontariato.
La Caritas mira a zone più trascurate, anche lontane dal centro catanese, garantendo la massima disponibilità e aiuto verso i senzatetto.
Vi sono molti, specialmente nelle zone di Vulcania, Palazzo Bernini, la stazione, viale Africa, che hanno animali e spazi che non vogliono lasciare perché temono che gli possano essere tolti“.
(Fonte newsicilia.it)