“Le prossime elezioni europee ed amministrative rappresentano un esercizio doveroso di democrazia e di responsabilità civile che coinvolge tutti i cittadini e sollecita anche il manifestarsi di disponibilità al servizio delle istituzioni. Per questo la comunità ecclesiale, con uno sguardo verso la prossima settimana sociale dei cattolici italiani sul tema ‘Al cuore della democrazia’ non può che nutrire stima verso coloro che, anche sacrificando tempo ed energie personali e familiari, scelgono di dedicarsi al bene comune”. Così la nota dell’ufficio di pastorale sociale e lavoro della diocesi di Agrigento, diretto da don Mario Sorce, che sollecita l’impegno “urgente” dei cristiani in politica e dice “no” all’indifferenza.
“Le ultime vicende di cronaca, che fanno registrare casi di corruzione elettorale con relativa compravendita di preferenze, impone poi un più accurato discernimento nel momento di esercitare il diritto di voto. Un compito delicato che per i cristiani diventa particolarmente esigente rispetto alla scelta di quei candidati. che meglio possono interpretare i valori irrinunciabili che sono in linea con la dottrina sociale della Chiesa cattolica”.
La Chiesa agrigentina incoraggia i cattolici a “partecipare attivamente alla vita politica, ad applicare i principi della dottrina sociale nella loro scelta e a votare secondo la propria coscienza informata dalla fede”. “Per altro i cristiani che vanno a ricoprire responsabilità in ambito politico e amministrativo devono trovare nella comunità ecclesiale il contesto propizio per motivare il loro servizio, per trovare negli insegnamenti della Chiesa e nel confronto fraterno le condizioni ideali per un saggio discernimento. L’interessamento e l’impegno diretto in politica è una doverosa espressione della cura per il bene comune. L’indifferenza che induce all’astensionismo, il giudizio sommario che scredita uomini e donne impegnati in politica sono atteggiamenti che devono essere estranei alla comunità cristiana”.
Infine, l’Upsl auspica che “come espressione di responsabilità che i candidati nelle elezioni amministrative e politiche si autosospendano dagli incarichi pastorali per evitare di essere motivo di divisione nelle comunità cristiane e per favorire la libertà di tutti sia nel proporsi sia nel votare”.