• 21 Novembre 2024 23:56

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Tiziana Frigione
Sabato della XV settimana del Tempo Ordinario
Letture: Es 12,37-42; Sal 135; Mt 12,14-21

Riflessione Biblica

“Non spezzerà una canna già incrinata, non spegnerà una fiamma smorta finché non abbia fatto trionfare la giustizia” (Mt 12,14-21). La citazione di Is 42,1-4 è importante sotto molti punti di vista. Gesù non è solo il Messia, scelto da Dio e inviato per la salvezza, ma è “il Figlio, l’amato, in cui il Padre ha posto il suo compiacimento” (Mt 3,17). gesu-16 Ecco il mio servoSu di lui si è posato lo Spirito, come testimoniò Giovanni Battista: “Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. … E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio” (Gv 1,32.34). E, nello Spirito, Gesù annunciò la giustizia: non quella dei farisei, ma quella “giustizia superiore”, che ci permette di entrare nel Regno di Dio (Mt 5,20) e ci conduce alla santità: “Liberati dal peccato e fatti servi di Dio, raccogliete il frutto per la vostra santificazione e come traguardo avete la vita eterna” (Rom 6,22). Anzi, egli stesso “per noi è diventato sapienza per opera di Dio, giustizia, santificazione e redenzione” (1Cor 1,30).
Per questo, noi speriamo in lui e nella sua opera di salvezza: la sua azione è benefica, attenta al nostro rinnovamento, pronta ad accoglierci anche nelle nostre fragilità, sempre e ovunque pronta a donarci il perdono e la sua grazia. Ed egli nella sua bontà ci ripete: “Vi basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza. Ci vanteremo ben volentieri delle nostre debolezze, perché dimori in noi la potenza di Cristo. Perciò ci compiaciamo nelle debolezze, negli oltraggi, nelle difficoltà, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte” (2Cor 12,9-10). Fidiamoci di Gesù: la sua azione è profondamente interiore, ci usa misericordia sanando le nostre ferite alla radice, dandoci sostegno nei momenti di abbattimento, coraggio nel cammino spirituale: “Abbiate pace in me; nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!” (Gv 16,33). Così, camminiamo con gioia verso la santità: “Fratelli, siate gioiosi, tendete alla perfezione, fatevi coraggio a vicenda, abbiate gli stessi sentimenti, vivete in pace e il Dio dell’amore e della pace sarà con voi”
gesu-17-300x217 Ecco il mio servoGesù ci mostra il suo stile, il suo ritratto consolante, proprio quando decidono di ucciderlo : lui si ritira, fa silenzio, inizia ad evitare di apparire in pubblico, non si oppone al male, piuttosto resiste alla tentazione di rispondere al male con altro male, continua a fare il bene, curando in segreto tutta la folla che lo segue, mostrandoci che si può fare sempre il bene, qualunque male ci sia. Inizia il mistero della croce! Non sta mettendo in atto una strategia, ma compie la Scrittura , realizza il Regno di Dio, proprio nel suo fallimento, stravolgendo ogni umana aspettativa. La Scrittura racconta la nostra vera storia, compiuta in Gesù, che si ripete in ognuno di noi, quando apriamo a lui il nostro cuore e lo seguiamo. Gesù compie la promessa di Dio, già annunciata dal Profeta Isaia nel Cantico del servo, veste i panni della fragilità umana, si fa vicino a noi per salvarci, senza mai calpestare la nostra dignità, traendo la sua forza, anche nel momento più doloroso, dalla consapevolezza di essere stato scelto da Dio e di volerlo servire. Dio è amore e l’amore è servizio. Ciò che il mondo scarta è scelto da Dio, è prediletto, è l’amato. Dio ci salva proprio così e noi possiamo imparare da Gesù e vivere in pienezza, attraverso il servizio, attraverso la scelta di ciò che è scartato, attraverso l’amore di ciò che è buttato via, attraverso l’ammirazione e il compiacimento di ciò che è disprezzato. Gesù, ha nel cuore la ferita del disprezzo, del rifiuto, il presagio della morte , ma non smette di amare, aiutare chi apre il suo cuore e risponde ai bisogni della folla, cura tutti in segreto, perché il bene non ha bisogno di pubblicità. È l’intelligenza profonda del cuore che lo coglie e lo riconosce. Per questo è importante interpretare la realtà, avere la capacità, nella fede, di scorgere la vittoria lì dove tutti vedono il fallimento. Con Gesù portiamo nel mondo la giustizia e la salvezza, incarnando il mistero dell’amore. La giustizia di Dio è il suo amore verso tutti, è la sua salvezza per tutti. Le debolezze con Gesù diventano il luogo della vicinanza, della comunione con Lui. preghiera-300x150 Ecco il mio servoNella profondità della nostra solitudine, impotenza, fragilità, Lui dona se stesso e noi possiamo solo riceverlo. Anche per quelli che non hanno speranza, i pagani, offre il Regno di Dio, con lo stile del servo, di chi sceglie ciò che è scartato, di chi ama ciò che è disprezzato, di chi ha lo Spirito di Dio, che è amore per tutti ed è salvezza. L’amore che incarna Gesù non litiga, non urla, non s’impone, non approfitta delle debolezze altrui, non spegne il lucignolo fumigante, ma porta avanti la giustizia, cioè l’amore, proprio in tutte queste situazioni, fino in fondo, offrendosi come speranza per tutti. Il suo stile è discreto, umile , rispettoso, capace di valorizzare quello che di positivo trova in chi sta perdendo la vita e dà energia e speranza. Chiediamo al Signore, con tutto il cuore, di poter pian piano comprendere il mistero dell’Amore e, con lo stile di Gesù, vivere in pienezza.