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Diocesi di Patti. Servizio Pastorale Familiare presenta catecumenato matrimoniale: “Chiamati per… amare”.

Non più “corso” per i fidanzati, ma “percorso” di preparazione al matrimonio; non più solo semplici incontri settimanali, ma anche “momenti” da vivere con intensità per una “scoperta” continua di Gesù e dell’amore vero che saranno la “roccia” su cui costruire la famiglia. Proprio al fine di presentare il nuovo “modello” di catecumenato matrimoniale soprattutto a quanti, nelle rispettive parrocchie, si occupano di preparare i fidanzati, il Servizio di Pastorale Familiare della diocesi  di Patti ha promosso un incontro nel PalAuxilium di Sant’Agata Militello, avente per tema “Chiamati per…amare”.

Un ennesimo tassello di un impegno nella  Chiesa di Patti che l’equipe, diretta da Angelo e Patrizia Morabito e da don Calogero Tascone, ha intrapreso da alcuni anni, al fine, appunto, di “sostenere” le famiglie già costituite e quelle che andranno a formarsi oltre che quelle che sperimentano difficoltà di vario genere.

La parte iniziale dell’incontro svoltosi a Sant’Agata ha avuto quale filo conduttore l’Inno alla Carità di San Paolo; ciascuno ha avuto modo di riflettere su ogni singola definizione che l’apostolo dà della carità, che non sarà mai una parola astratta se ciascuno sarà sempre accogliente verso chi gli sta accanto. Poi ci si è “immersi” nella tematica, grazie all’esperienza di famiglia e di coppia che prepara i fidanzati alle nozze cristiane raccontata da Calogero e Gabriella Lombardo, di Castell’Umberto.

Quindi, alcune coppie che fanno parte del Servizio di Pastorale Familiare della diocesi, con l’ausilio di alcune slide, hanno presentato i “passi” principali del catecumenato matrimoniale, ribadendo che l’obiettivo primario, al di là dei tempi, dei riti, dei vari “passaggi”, è quello di fare incontrare Gesù, stimolare la crescita nella fede, sentire la Chiesa come famiglia di famiglie. Tutto questo tenendo opportunamente conto del contesto e delle coppie partecipanti all’itinerario, esercitando attenzione verso tutti e pazienza, con la dovuta gradualità della proposta.

“Dobbiamo puntare  – ha ribadito don Calogero Tascone – all’essere e, poi, il fare verrà di conseguenza. Non dobbiamo scoraggiarci né lasciarci prendere dalla tentazione del “si è sempre fatto così”. E’ una proposta sulla quale la stessa equipe ha iniziato da un po’ di tempo a riflettere. Non c’è alcuna intenzione di bruciare le tappe; l’intento primario è proporre un itinerario che faccia scoprire appieno la bellezza dell’amore e, perché no, lo faccia riscoprire anche a chi ha da tempo celebrato il matrimonio ma intende trovare motivazioni nuove e, di conseguenza, potrebbe benissimo prendere parte agli incontri assieme ai fidanzati e percorrere il loro stesso itinerario”.

Il “sogno” è quello di arrivare a percorrere un cammino unitario e condiviso in tutta la nostra diocesi; pure questo sarebbe un bellissimo e concreto esempio di sinodalità.

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