L’Arcivescovo di Monreale mons. Gualtiero Isacchi, insieme ai ragazzi, i giovani, gli studenti, gli adulti e le famiglie della Chiesa locale, per sperare e agire per il Creato.
Questa mattina, nella piazza di Corleone, sotto lo sguardo incuriosito dei cittadini, giovani, ragazzi dei gruppi di pastorale giovanile, insegnanti e genitori, i giovani seminaristi del Seminario di Monreale, i membri dei gruppi Scout, Rinnovamento nello Spirito e Azione Cattolica, di tutta la Diocesi di Monreale, sono stati accolti dal sindaco dott. Walter RA e da mons Gualtiero Isacchi, per la ormai tradizionale Festa del Creato.
Come ogni anno il Santo Padre, Papa Francesco, ci ha consegnato il messaggio, dal titolo “Spera e agisci per il creato”, che costituisce il filo rosso per una profonda riflessione sul rapporto tra la vita, la nostra fede e il creato. Tale relazione non si sviluppa soltanto per ragioni etiche, ma è in- timamente generata dall’intreccio tra l’uomo e Dio ed é quindi teologica (Messaggio per la Giornata Mondiale per la custodia del creato).
Oggi, quindi, si conclude a Corleone il percorso diocesano di questa 19° giornata mondiale per la custodia del creato, ideato e organizzato dal Delegato per i Laici, don Pietro Macaluso, da don Angelo Inzerillo, direttore della Pastorale Sociale e del Lavoro e da don Gaetano Gulotta, direttore del servizio di Pastorale giovanile.
L’itinerario, infatti, è iniziato il primo Settembre e ha visto impegnati le parrocchie, gruppi, movimenti e confraternite e anche a tutti i ragazzi e giovani di tutte le scuole di ogni ordine e grado dell’arcidiocesi, per accompagnare a sperimentare il Tempo del Creato.
Importanti le collaborazioni con il Circolo “Laudato Sii” di Corleone e Legambiente di Corleone, la Camera del Lavoro di Corleone, la Scuola superiore Agraria di Corleone, la sezione Amap del Comune di Corleone, l’ufficio diocesano delle Confraternite, la consulta di Pastorale Giovanile e le parrocchie di Corleone.
Il corteo dalla piazza, sotto il sole di un autunno che fatica ad arrivare, si è diretto verso il depuratore delle acque reflue del comune di Corleone. Gli ingegneri dell’Amap hanno spiegato e fatto vedere ai ragazzi soprattutto, il ciclo di depurazione con la particolare attenzione al trattamento dei reflui perché vengano riutilizzati per le lavorazioni agricole. Tale attenzione, ha sottolineato il professore Michele Torregrossa, dell’Università di Palermo, verte a far si che si trasformi lo scarto della città in risorsa idrica per la terra! Questo è davvero un fondamentale obiettivo per un territorio, come il nostro, che fa i conti con una siccità che ogni anno si fa sempre più severa.
Insieme ai volontari del “Circolo Laudato Sii” di Corleone tutti i partecipanti, armati di guanti e sacchi per la raccolta della spazzatura, si sono messi a ripulire il sentiero che percorre la vecchia strada ferrata fino al ponte Cappuccini, qui attraverso la visione di alcuni video e foto, si è po- tuto comprendere la situazione particolare dei ponti nel nostro territorio continuamente trasformati in discariche abusive a cielo aperto. Avendo apprezzato l’intervento di bonifica compiuto dai volontari e la successiva “immediata” vanificazione di tali interventi, opera dell’inciviltà, i ragazzi, guardando anche alla loro fatica, si sono caricati di un sano sdegno!
Giunti al quartiere “San Marco” con i sacchi pieni di rifiuti, i partecipanti sono stati aiutati dai volontari di Legambiente a smistare tutta la spazzatura raccolta e a fare la differenziata: anche in questo caso i responsabili hanno fatto vedere, proprio ai ragazzi, i vantaggi della differenziata in rapporto ai volumi dei rifiuti riciclabili e quelli da portare a discarica! Anche in questo “esercizio civico” lo scarto può diventare risorsa.
Dopo la pausa pranzo, tutti riuniti nella Chiesa Santa Maria delle Grazie, insieme all’Arcivescovo, che con grande spirito di servizio ha partecipato a tutte le attività, tutti i partecipanti, compresi i volontari e i tecnici, hanno potuto pregare per il creato; un bel momento di ascolto dello Spirito di Dio perché tutti possano dire: “Noi Speriamo e Agiamo per il Creato”.