Comunione, partecipazione e missione, ma anche gioia, fraternità, ascolto e dialogo sono le sensazioni e le esperienze vissute durante l’incontro che si è svolto venerdì 10 dicembre 2021 a Cristo Re tra l’Arcivescovo Mons. Giovanni Accolla e la Vita Consacrata.
Questo annuale incontro, sempre atteso e desiderato per crescere insieme come Chiesa, ha visto la partecipazione di membri di vari Istituti Religiosi Femminili e Maschili presenti nella nostra Diocesi, di membri dell’Ordo Virginum e degli Istituti Secolari.
Dopo la celebrazione insieme del Vespro, Mons. Angelo Oteri, delegato diocesano per la Vita Consacrata, ha introdotto il momento presentando all’Arcivescovo i desideri che animano i membri degli istituti: “Questo incontro sia per noi occasione di una speranza rinnovata, una fede ardente, di rispondere alle domande della gente, di crescere insieme come Diocesi, di mettere a frutto i carismi in stile di carità e servizio, in profondo ascolto dello Spirito, ma anche reciproco”.
Durante l’incontro, pur nella brevità del tempo, i rappresentanti della Vita Consacrata sono stati interpellati da alcune domande alla luce delle parole chiave del sinodo: comunione, partecipazione e missione, ma anche sulla novità e profezia dei religiosi. Un rappresentante per ogni espressione di Vita Consacrata ha offerto la sua riflessione, spesso elaborata con gli altri membri. È emerso, più di tutto, l’aspirazione a vivere uno spirito evangelico di sequela di Cristo nella vita concreta, vissuta nella dinamica comunitaria e nel servizio, nella specificità della propria vocazione.
Una domanda poi è stata indirizzata all’Arcivescovo: qual è la novità che la Vita Consacrata può portare alla Diocesi? Mons. Accolla ha rivolto alle varie comunità dei diversi Istituti il suo appello di un cambiamento di stile nella vita personale e comunitaria, una conversione verso la piccolezza e l’attenzione all’altro. Ha sottolineato come il ruolo della vita religiosa sia quello di “dare una testimonianza contraria alle logiche scontate, di essere anticonformisti nell’economia e nelle relazioni. Quanto coraggio abbiamo nella cultura dello scarto? Quanto spazio do nella mia vita a vivere l’esperienza della sottomissione, nel senso di vivere la gioia dell’umiltà?”.
L’augurio reciproco è quello di vivere insieme la Chiesa con gioia, nel servizio e bene reciproco.
Per chi lo desidera, è possibile vedere la registrazione dell’intero incontro