La diocesi di Acireale ha vissuto una splendida serata con l’evento “Colorati di speranza”, la festa estiva organizzata dal Servizio per la pastorale giovanile diocesano guidato da don Orazio Sciacca. La manifestazione, tenutasi sabato 13 luglio, ha visto la partecipazione di oltre 200 giovani, pronti a chiudere l’anno pastorale in un’atmosfera di fede, arte e condivisione.
La serata è iniziata alle 19.30 con il cammino notturno dalla chiesa di Presa al Santuario di Vena, sull’Etna. I giovani, illuminati dalla luce della luna e dalla maestosità dell’Etna in eruzione, hanno percorso il tragitto con entusiasmo.
“Camminare nella notte scura illuminandola della propria gioia”, queste le parole di don Orazio Sciacca che hanno ispirato i partecipanti lungo il percorso.
Il vescovo Mons. Antonino Raspanti e l’artista palermitano Igor Scalisi Palminteri hanno arricchito la serata con la loro presenza.
La riflessione del vescovo Raspanti ha sottolineato l’importanza del rispetto e della vicinanza nelle relazioni umane e spirituali. “Abbracciarsi e toccarsi, come fece Gesù con il cieco, simboleggia un profondo legame e un cammino condiviso verso la conoscenza e la fede. Il processo del “dare la vista” rappresenta il lento ma significativo percorso di crescita interiore e di scoperta di sé, facilitato dalla guida di Dio”.
L’arrivo al Santuario della Madonna di Vena ha segnato l’inizio della parte festiva della serata. Alle 22.30, nella piazza antistante il Santuario, il laboratorio musicale e artistico che ha coinvolto i giovani in attività creative. Le mani dei partecipanti, guidate dall’esperienza di Palminteri, hanno trasformato la piazza in una vibrante tela, dando voce e colore alle storie della comunità.
L’evento, che anticipa il tema del prossimo giubileo “pellegrini di speranza”, ha lasciato un segno profondo nei giovani partecipanti, evidenziando l’importanza del cammino e della speranza nella vita di ogni credente. Equipaggiati con cene al sacco, borracce, e abbigliamento comodo, i giovani hanno dimostrato che la fede può essere un faro luminoso anche nelle notti più buie.
La serata si è conclusa con un sentimento di gratitudine e gioia condivisa, segnando un ponte verso il Giubileo e rafforzando la comunità nella sua missione di portare speranza e vicinanza.