• 8 Settembre 2024 6:35

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Diocesi di Acireale. Festa all’Eremo di Sant’Anna, dove il tempo si è fermato

Ieri venerdì 26 luglio è stata una giornata di festa all’Eremo di Sant’Anna, dove si è celebrata la ricorrenza liturgica legata alla Santa Patrona, “Anna”, venerata secondo la tradizione cristiana come madre di Maria Vergine e come protettrice delle partorienti e delle madri di famiglia. Un’accoglienza nel segno dell’affratellamento cristiano ci è stata riservata varcando l’ingresso all’Eremo, com’è costume consolidato da lungo tempo in questo luogo sacro; ci si schiude innanzi una natura intatta, che offre emozioni uniche e intense, fra gli alberi da frutto e il profumo dei limoni tutt’intorno, con l’affaccio naturale sul mar Jonio e dove è possibile intraprendere un viaggio interiore a disposizione di quanti hanno desiderio di ritemprare corpo e anima.Panorama mozzafiato. Benvenuti all’Eremo, luogo di preghiera e di pace. A “Sant’Anna” la vita scorre lenta, in un perpetuo ascolto del “Divino”. Contornati da un panorama mozzafiato, a metà strada fra l’Etna e il mar Jonio, nell’aria salutare per lo spirito che respirano ancora oggi i religiosi che vi abitano, fin dalla metà del Settecento “Sant’Anna” è stata una sacra dimora da sogno, quasi remota, solitaria, appartata dal mondo e coi primi monaci eremiti dediti alla preghiera, al lavoro e alla penitenza. E nel silenzio assoluto della preghiera, questo luogo incantevole oggi abitato dalla piccola comunità “Fraternità Mariana Totus Tuus”, vuole continuare a stare in vita. Sempre aperto alle visite dei pellegrini, ma nel rispetto di questi fratelli e sorelle dediti alla preghiera assidua e tuttavia disponibili ad accogliere nella carità tutti gli ospiti, ispirandosi alla Regola primitiva dei Carmelitani.Il Rettore e la pace interiore. Il tempo si è fermato qui all’Eremo di Sant’Anna, cristallizzato in un’epoca imprecisata fra Ottocento e Novecento. Fra queste mura che odorano di sacro, il pellegrino trova un luogo di devozione religiosa, aperto e inclusivo, di elevazione dell’animo, un’oasi di bellezza che scalda il cuore e che dispensa pace e riflessione, un rifugio dal mondo secolarizzato, frenetico e iper-connesso. “Un luogo”, per dirla con le parole del rettore Don Enzo Calà, “di spiritualità, di preghiera, di ricerca di Dio”. Sì, perché qui all’eremo la pace interiore la si può conquistare, si può sempre inseguire il sentiero interrotto della ricerca dentro noi stessi nella quiete riposante delle campagne di una collina rigogliosa che sovrasta l’abitato di Aci San Filippo, frazione di Aci Catena, nel Catanese, fra il profumo agro dei limoni, all’ombra dei nespoli e con la splendida vista del mar Ionio. Incastonato a pochi chilometri da Valverde, in uno scenario appartato e quasi mistico di preghiera dove, fino al 2005, gli ultimi monaci eremiti superstiti condividevano in solitudine gli incantevoli ambienti all’ombra del chiostro e del pergolato, circondati da rigogliosi giardini mediterranei, oggi è il rettore Don Enzo che ci dà il “benvenuto” con un sorriso, spiegando che adesso il visitatore viene accolto fin dentro queste antiche mura da una piccola comunità di religiosi, “la Fraternità Mariana Totus Tuus”, nel segno dell’affratellamento cristiano, affinché: “La pace di Dio possa invadere tutti i cuori, adesso e sempre; mettendoci certamente il nostro impegno, accogliendo tutti coloro che sono in cerca di raccoglimento, di silenzio e di preghiera, anche solo per qualche ora”.La chiesetta sullo spiazzo. Con l’ingresso in via Eremo Sant’Anna 32, ad Aci San Filippo, per chi giunge nello spiazzo suggestivo di fianco alla chiesa dell’eremo, ecco che si erge un edificio dall’aspetto semplice e austero, con annessa una chiesetta “bomboniera”. La sensazione è quella di trovarsi al cospetto di un angolo di mondo dove è possibile riappropriarsi del proprio tempo. Don Enzo ci illumina in veste di guida, illustrando che “l’eremo fu fondato nel 1751 dall’eremita acese Fra Rosario Campione”, che “questo antico e grande edificio con annessa chiesa, varcata la soglia dal lato anteriore della chiesetta stessa, si apre alla vista con tutto un mondo da contemplare, con un paesaggio che invoglia al raccoglimento, nella semplicità di una vita religiosa”, quasi protetti dalle antiche mura monastiche e all’interno all’ombra di una vegetazione rigogliosa.

Varcata la soglia. Circa 400 i visitatori che ogni settimana giungono all’eremo, che profuma di limoni. Forse perché esso intercetta un bisogno diffuso di ritorno alla spiritualità: “Desideriamo che questo luogo diventi sempre più una dimora di spiritualità, di preghiera, di pace e di ricerca di Dio”, continua Don Enzo Calà. “Molte persone ci chiedono di poter pregare qui con noi. C’è molta richiesta di pace, di tranquillità, ci chiedono qualche consiglio, hanno necessità di aprirsi. Quindi noi siamo qui ad ascoltare e ad accogliere”. “Facciamo anche questo servizio di ascolto. La gente viene anzitutto per pregare, perché molte persone, anche senza saperlo, hanno bisogno di compiere un cammino spirituale, desiderano ritagliarsi un momento di meditazione e anche di essere ascoltate. Ascoltiamo la gente che viene qui, magari carica dei suoi problemi, delle sue difficoltà”. Fra l’altro, la chiesa dell’eremo è da lungo tempo divenuta meta fissa di numerose coppie desiderose di contrarre matrimonio.

Subentra la Diocesi di Acireale. “Sant’Anna” ha dato riparo negli ultimi anni anche ai sacerdoti diocesani. Ci riferisce Padre Arturo Grasso, che guida l’Ufficio comunicazioni sociali della Diocesi di Acireale: “Questa struttura fa parte della Comunità parrocchiale di Aci San Filippo. Qui per due volte all’anno il Vescovo di Acireale, Monsignor Antonino Raspanti, fa svolgere i ritiri spirituali aperti a tutta la comunità diocesana. Riservati a tutti quei fedeli che hanno appunto questo desiderio di ricerca del Signore, ma sempre nel rispetto dello stile della giornata che qui trascorrono i religiosi presenti, che termina la sera sempre con una celebrazione eucaristica. Qui le visite vanno sempre regolate, nello spirito appunto eremitico e di preghiera dell’Eremo”.

“Questi luoghi immersi nella natura nascono per tutti coloro che vogliono uscire dalla città e dalla sua frenesia, per poi riconciliarsi con il Signore”, aggiunge Padre Grasso. “Perché anche attraverso la natura, si può ascoltare la voce del Signore”. “Il silenzio, la meditazione, la riflessione sono fondamentali per mettersi in ascolto del Signore, condividendo magari un momento di preghiera con la comunità ospitante. Tanti sono i religiosi che in questi anni vi hanno soggiornato, per vivere periodi di raccoglimento e di contemplazione”. Uno degli ultimi appuntamenti qui organizzati dalla Diocesi di Acireale, è stato “il ritiro mensile dello scorso 21 aprile sulla ‘Parabola del fariseo e del pubblicano’ che prevedeva un programma all’insegna del raccoglimento tipico del ritiro spirituale, con le Lodi mattutine alle 9, la meditazione, la riflessione individuale, l’Adorazione Eucaristica, la condivisione della Parola, i Vespri delle ore 17.30 , il Santo Rosario ed infine la Santa Messa delle ore 18.30”, conclude Padre Arturo.

Un “tour religioso”. Da vedere e visitare assolutamente qui a “Sant’Anna” c’è intanto la cella austera, semplice e sobria che ospitò nel Settecento il fondatore fra Rosario Campione, così come l’antica cantoria, in posizione di balconata sulla chiesa, con i banchi lignei e l’annesso prezioso organo. “Un tempo – ci illustra Don Enzo – nella cantoria pregavano gli Eremiti, oggi invece canta il coro la domenica. Tutto questo è anche visitabile, c’è anche un organo molto antico che va ammirato”. Ritirarsi per qualche ora in un religioso silenzio, non può che far bene a corpo e spirito. In questo “paradiso in terra” i pellegrini che chiedono una visita possono riposarsi, ritemprarsi e trovare ristoro all’ombra dei limoni, o nel chiostro o sotto il pergolato”. L’attuale edificio che nel tempo ha accolto numerosi eremiti, pare che in un remoto passato abbia ospitato in contemporanea ben trenta unità remiti, ove è evidente il lavoro artistico e di cesello nei marmi e nel metallo”.

Altruismo cristiano. Un antico documento destinato agli “eremiti” – per “maggiormente infervorarli” sulla “via dello Spirito” – affisso davanti all’ingresso della cella del frate fondatore, il “Servo di Dio” Fra Rosario Campione, prescriveva al punto numero 6 condotte di assoluto altruismo nel segno cristiano verso il prossimo: “Mantenere l’unione e la pace fra di noi, ed essere sempre i primi a cedere al nostro compagno”.

Superato lo spiazzo della chiesetta con un belvedere unico e da sogno, con poche case e molto verde tutt’intorno che digrada verso il mare di un azzurro celestiale, lateralmente al grande edificio c’è l’ingresso di via Eremo Sant’Anna 32, Aci San Filippo, con all’interno una piccola cappella dell’Adorazione eucaristica perpetua dedicata al Beato Carlo Acutis, accessibile per tutti al seguente orario: da lunedì a sabato, dalle ore 6 alle 22. Si raccomanda il silenzio, perché in questa cappella “si entra solo per pregare”.

Il contatto per le visite. Il responsabile, Rettore don Enzo, mette a disposizione un suo numero telefonico con WhatsApp, al quale è possibile chiamare per richiedere informazioni generali oppure per inviare un messaggio al fine di prenotare una visita riservata a piccoli gruppi di pellegrini: (+39) 333 962 5637. Naturalmente la visita è gratuita; chi lo desidera può fare un’offerta assolutamente libera, che sarà destinata al mantenimento corrente dell’eremo.

“Esiste anche un portale in Rete della comunità che viene ospitata qui fra queste mura, che fa riferimento a Don Enzo – ci illustra il responsabile dell’Ufficio comunicazioni sociali della Diocesi di Acireale, il vice parroco Padre Arturo Grasso – che è questo: https://www.fraternitamarianatotustuus.it; mentre l’indirizzo email è: fraternitamarianatotustuus@gmail.com ”.

Fra Filippo. Frate Filippo Maria La Rosa fa parte della comunità dell’eremo. Persona solare e sempre sorridente. A lui si sommano nell’Eremo di sant’Anna i tre postulanti della comunità, sia ragazzi e sia ragazze, i quali si preparano alla professione religiosa, quindi a diventare frati e suore”.

Festa patronale oggi a Sant’Anna. L’eremo è dedicato a Sant’Anna e Fra Filippo ci riferisce che “durante i festeggiamenti della santa patrona è tradizione radicata offrire a tutti la granita al limone ai piedi di Sant’Anna in chiesa, una granita prodotta coi limoni nostri qui all’eremo, dopo la Santa Messa. Momento di condivisione molto bello di questa antica tradizione”.

La dimora sacra di Sant’Anna rappresenta forse un “unicum” della provincia etnea, per chi volesse accedere a percorsi di fede e di spiritualità, così come può rappresentare un’occasione speciale per un ritiro spirituale individuale o comunitario. Qui si apre alla vista un rigoglioso giardino mediterraneo, visitabile, con terreni attorno alle mura dell’edificio “dell’estensione di due ettari e mezzo, dove prevale la coltivazione di limoni”, continua Fra Filippo. “Con i limoni anzitutto facciamo la granita il giorno di Sant’Anna”. “La filosofia dell’eremo in passato è stata improntata all’autosufficienza per cui, dentro le mura, ogni eremita provvedeva ad una necessità comunitaria, compresa la conduzione manuale agricola dei terreni. “Oggi la cura del verde cerchiamo di farla noi, oppure si avvaliamo dell’aiuto di qualche volontario, oppure dobbiamo pagare qualcuno”.

In questo periodo estivo, ad esempio, è necessario ripulire i terreni dall’erba: “L’anno scorso abbiamo avuto ad esempio un incendio”. Prendersi cura di questo luogo non è certo semplice. Luoghi ed edifici qui emanano un irresistibile fascino per chiunque sia alla ricerca di bellezza immateriale, nella semplicità della vita contemplativa. Di sicuro a “Sant’Anna” ci si torna.

(Fonte: cataniatoday.it)