di FraPè – “Quando mi sono trasferita a Vercelli per lavoro, abitavo in un pensionato. Le finestre della mia stanza davano sul cortile della Croce Rossa e, guardando i volontari, pensavo che mi sarebbe piaciuto diventare volontaria anch’io” . Inizia così il racconto di Maria Teresa Calacaterra ex dipendente della Motorizzazione di Vercelli.
Maria Teresa originaria di San Fratello piccolo centro ubicato nel cuore di monti Nebrodi in provincia di Messina è ormai da tantissimi anni in Piemonte. Era il 1998 quando la giovane ragazza siciliana chiese cosa bisognava fare per entrare in CRI. Non avendo ancora figli aveva del tempo libero da dedicare agli altri, ma dopo aver frequentato solo una lezione del corso di formazione, dovette abbandonare il corso perché incinta. Ma non abbandonò il progetto che considerava una vera e propria vocazione. E quando si è chiamati prima o poi bisogna rispondere. Sono passati diversi anni, a marzo 2016 Maria Teresa esce dal cassetto il vecchio progetto di far parte come volontaria della Croce Rossa. Molto ha influito l’educazione ricevuta in famiglia dove il papà Cirino era sempre disponibile con tutti trascurando a volte le proprie cose per dedicarsi ai bisogni degli altri. Credo fermamente che lo spirito tenace e di abnegazione Maria Teresa lo abbia ricevuto proprio da suo padre.
“Quello che mi ha particolarmente colpito – afferma Maria Teresa – sono i principi in cui la CRI si fonda: umanità, imparzialità, neutralità, l’indipendenza, l’universalità e l’unità”.
“Subito dopo l’iscrizione come volontaria, ho fatto il corso per i Trasporti degli ammalati. – prosegue – Non ho mai fatto quello per diventare operatore di 118 perché il tempo a mia disposizione era limitato tra Famiglia, lavoro e impegni vari. Essere volontari di Croce Rossa non vuol dire solo ed esclusivamente fare i trasporti in emergenza perché le attività di volontariato che vengono svolte all’interno della CRI sono molteplici. Chiunque trova la propria dimensione e gli spazi per aiutare chi ha bisogno”.
Maria Teresa pur avendo conosciuto nella sua vita la dimensione del dolore, si è trovata davanti alle sofferenze di persone sole e fragili che l’hanno fatta riflettere tanto da condividere le sue emozioni e sentimenti con il marito Antonio e la figlia Stefania: “Ho iniziato, insieme agli altri volontari, a trasportare persone sofferenti che uscivano dagli ospedali per riaccompagnarle a casa, oppure nelle Case di riposo, altre che si recavano al centro Dialisi… mi sono resa conto che non ero preparata sufficientemente a tanta sofferenza anche se nella mia vita l’ho sperimentata”.
Come componente del Comitato di Vercelli, insieme agli altri volontari CRI, Maria Teresa ha svolto l’unità di strada, che consiste nel portare la sera un pasto caldo, coperte o ciò che è necessario ai senza fissa dimora e migranti.
Tra le attività che la Croce Rossa Vercellese svolge e Maria Teresa partecipa, c’è la raccolta viveri presso i centri commerciali per poi distribuirli ai bisognosi e alle famiglie che non hanno reddito.
“Il lavoro più impegnativo è stato svolto durante questa pandemia: tante sono state le attività che si sono svolte, dalla consegna di pacchi viveri o farmaci a persone in quarantena o semplicemente bisognose, alla gestione di un centro post covid per quelle persone che, ancora positive, venivano dimesse dagli ospedali ma non potevano tornare a casa, oppure alla misurazione delle temperature nelle amministrazioni pubbliche”. Racconta Maria Teresa che nel frattempo è stata eletta consigliere della CRI-Comitato di Vercelli, continuando la sua opera di volontariato nel centro vaccinale vercellese.
“Le attività della Cri di cui faccio parte sono davvero tante oltre ad esse belle ma per me una cosa rimane in assoluto la più importante: è straordinario essere volontari della Croce Rossa.- afferma la volontaria siciliana – Sin dal primo giorno ho dedicato con passione sempre più tempo, ho cercato di rispettare quei “comandamenti” o principi che caratterizzano la Croce Rossa, basati sull’altruismo e sulla solidarietà. Chi vorrà intraprendere questa “missione” dovrà fare una scelta di vita che non si baserà solo sulla volontà di dedicare parte del proprio tempo libero ma, vivendo in un periodo difficile caratterizzato da una profonda crisi economica e da un preponderante individualismo, dovrà essere qualcosa che sgorghi dal proprio cuore, e che susciti quel desiderio a volte irrefrenabile di dedicarsi agli altri, quella voglia che ti gratifica e che ti fa stare bene e ti fa sentire più umano”. Conclude sorridendo Maria Teresa che con spirito battagliero continuerà insieme ai volontari della Croce Rossa di tutto il mondo a donare sorrisi alle persone fragili e sole.