Dopo il crollo di una parte della copertura della chiesa della Madonna del Carmine a Caltagirone,
avvenuta la notte del 15 agosto, come era prevedibile si è acceso il dibattito sulle responsabilità, le
inadempienze e quello che si sarebbe dovuto e si dovrà fare. Purtroppo, come spesso accade, si fanno tante affermazioni senza fondamento, senza le opportune conoscenze e soprattutto senza il rispetto della realtà e, dunque, della verità.
Senza entrare in polemica con nessuno, vorremmo offrire pertanto alcune precisazioni.
La manutenzione dell’enorme patrimonio culturale ecclesiastico è di tutti sempre, non solo quando
avviene un danno ma anche quando c’è da custodirlo. In mancanza, però, di risorse economiche adeguate a ciò destinate, viene gestita per buona parte con i fondi dell’8xmille, assegnato dai contribuenti alla Chiesa Cattolica tramite l’apposizione di una firma nella casella specifica in fase di dichiarazione dei redditi. Tali risorse non sono illimitate ma ogni Diocesi riceve, in base al gettito dei contribuenti, un contributo del 70% che per l’anno in corso è stabilito in € 700.000,00.
All’interno di questa somma relativa a due o più richieste di intervento su edifici esistenti con più di 20 anni (chiese, case canoniche, locali di minestrerò pastorale, episcopi e uffici di
Curia) per ogni singola richiesta ammessa a contributo il 70% viene coperto dall’8xmille ed il 30% con risorse che ogni Diocesi dovrà coprire con fondi propri.
Sul sito della diocesi di Caltagirone, come è stato ampiamente rendicontato per la trasparenza, si può
consultare l’elenco degli interventi eseguiti con le somme dell’8xmille a cui bisogna aggiungere la quota del 30% che ha dovuto integrare la Diocesi. Per limitarci semplicemente agli ultimi interventi eseguiti nella sola città di Caltagirone, senza per il momento includere tutti gli altri realizzati in Diocesi, si ricorda ilconsolidamento ed il restauro completo dei seguenti edifici di culto:
1. Conadomini
2. Cattedrale
3. Episcopio
4. Maria SS. del Ponte
5. Purgatorio
6. San Bonaventura
7. San Giacomo
8. San Giorgio
9. San Giuseppe
10. San Pietro
11. San Vincenzo de’ Paoli
12. Sant’Agata
A cui si aggiungono i sistemi di allarme e di videosorveglianza di queste e di altre chiese della città, il
restauro di organi a canne, come i lavori che inizieranno quest’anno: il campanile di San Giacomo, la chiesa del Sacro Cuore, i locali di ministero pastorale di San Giorgio, per citare solo gli interventi a Caltagirone.
Per quanto riguarda la chiesa del Carmelo erano stati eseguiti dei lavori su una parte delle coperture ed
era in lista per il restauro completo, insieme ad altre chiese che in città ed in Diocesi hanno bisogno tutte di interventi urgenti. Purtroppo, nonostante l’urgenza, in base alla esiguità delle risorse, non si può intervenire in tutte contemporaneamente.
È possibile consultare l’elenco completo dell’utilizzo dell’8xmille in Diocesi al seguente link http://
www.diocesidicaltagirone.it/rendicontazioni-8xmille/ e anche a considerare come con somme relativamente contenute si siano realizzati grandi interventi in tante chiese della città e della Diocesi tutta, che in questi anni raggiungono milioni di euro.
Siamo grati nei confronti di tutti coloro che hanno mostrato sensibilità e senso di appartenenza alla
Chiesa Cattolica firmando e continuando a firmare per l’8xmille, perché grazie alla loro scelta si è evitato il deperimento di altre chiese e con il loro contributo si potrà continuare a salvare e salvaguardare il patrimonio culturale di questo nostro territorio.
Per quanto riguarda la messa in sicurezza della chiesa del Carmine, per garantire l’incolumità
pubblica, c’è già l’impegno ad intervenire tempestivamente da parte dell’Assessorato alle infrastrutture della Regione Sicilia, che ha già effettuato un sopralluogo e che la prossima settimana vedrà la presenza dello stesso Assessore e di un sopralluogo da parte di un funzionario della Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Catania previsto per giovedì prossimo.
È già in elaborazione il progetto completo di restauro dell’intero complesso con la supervisione della
Soprintendenza per i BCA di Catania. Si ringraziano l’Amministrazione regionale nei suoi diversi
componenti per la sollecitudine e l’interesse dimostrati e tutti coloro che anche e soprattutto in queste
occasioni offrono un comportamento sereno e costruttivo.