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Convocazione

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Mercoledì della XXV settimana del Tempo Ordinario

Letture: Pr 30,5-9; Sal 118; Lc 9,1-6

Riflessione biblica

“Convocò i Dodici e li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi” (Lc 9,1-6). È l’inizio della missione dei discepoli di Gesù: essa comincia accanto a Gesù, la sorgente dell’apostolato cristiano: “servi di Cristo Gesù, apostoli per chiamata, scelti per annunciare il vangelo di Dio” (Rom 1,1). “Convocò i Dodici”: per dare loro delle istruzioni e trasmettere ad essi “la forza”: “riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni fino ai confini della terra” (At 1,8), e il “potere”: “per resistere nel giorno cattivo e restare saldi dopo aver superato tutte le prove” (Ef 6,13), per lottare contro ogni male alla maniera di Gesù, “il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui” (At 10,38) e nella potenza dello Spirito ricevere “i carismi delle guarigioni, dei miracoli, di discernere gli spiriti” (1Cor 12,10). Essi sono la garanzia del vero apostolo: “in mezzo a voi si sono compiuti i segni del vero apostolo, in una pazienza a tutta prova, con segni, prodigi e miracoli” (2Cor 12,12). Nella loro predicazione, dovranno annunciare che Dio sarà sempre con noi ed egli “asciugherà ogni lacrima dai nostri occhi e non vi sarà più la morte né lutto né lamento né affanno, perché le cose di prima sono passate” (Ap 21,5). La testimonianza dell’apostolo non si basa solo sull’operare prodigi e guarigioni, ma sulla vita improntata a Gesù povero, mite ed umile: “Tu, uomo di Dio, tendi alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza” (1Tm 6,11). Non desideriamo altro, se non di seguire Cristo e Cristo crocifisso (1Cor 2,2), perché “se moriamo con lui, con lui anche vivremo; se perseveriamo, con lui anche regneremo”

Lettura esistenziale

Giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni” (Lc 9, 6). La missione degli apostoli consiste essenzialmente nella predicazione del Regno di Dio e nella guarigione dei malati, a dimostrazione che il Regno si è fatto vicino, anzi, è ormai venuto in Gesù di Nazareth. La “buona notizia” che gli Apostoli annunciano si riassume infatti proprio in queste parole: “Il regno di Dio – o regno dei cieli – è vicino” (Mt 4, 17; Mc 1, 15). Che significa questa espressione? Non indica certo un regno terreno delimitato nello spazio e nel tempo, ma annuncia che è Dio a regnare, che è Dio il Signore e la sua signoria è presente, attuale, si sta realizzando. La novità del messaggio di Cristo è dunque che Dio in Lui si è fatto vicino, regna ormai in mezzo a noi, come dimostrano i miracoli e le guarigioni compiuti da Lui, ma anche dagli Apostoli nel Suo Nome. Dio regna nel mondo mediante il suo Figlio fatto uomo e con la forza dello Spirito Santo, che viene chiamato “dito di Dio” (cfr Lc 11, 20). Dove arriva Gesù, lo Spirito creatore reca vita e gli uomini sono sanati dalle malattie del corpo e dello spirito. La signoria di Dio si manifesta allora nella guarigione integrale dell’uomo. Con ciò Gesù vuole rivelare il volto del vero Dio, il Dio vicino, pieno di misericordia per ogni essere umano; il Dio che ci fa dono della vita in abbondanza, della sua stessa vita. Il regno di Dio è pertanto la vita che si afferma sulla morte, la luce della verità che disperde le tenebre dell’ignoranza e della menzogna. Possa ogni cristiano, avere la stessa passione per il Regno di Dio che animò la missione degli Apostoli, annunciando più con la vita che con le parole che il Regno di Dio è in mezzo a noi. E ricordiamoci sempre che l’annuncio della “buona notizia”, per essere credibile, non può che essere dato con un cuore e un volto colmi di gioia.

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