A Sacrofano vicino Roma, il convegno nazionale dei presidenti di Azione Cattolica, che ha avuto per tema “Voi stessi date loro da mangiare”, lo stesso degli Orientamenti per il triennio associativo 2004-2027, nel solco della fase profetica del cammino sinodale e dell’anno giubilare, durante il quale sarà canonizzato il Beato Piergiorgio Frassati. Al centro dell’attenzione e della riflessione, la speranza come dono, come responsabilità, come cuore della missione.
Dopo il momento di preghiera guidato dall’assistente centrale mons. Claudio Giuliodori (che ha inviato ad “andare con generosità e consapevolezza”), l’assemblea è iniziata con il video-saluto, a sorpresa, di papa Francesco che, ancora una volta, ha richiamato l’attenzione ai migranti e agli ultimi.
La biblista Rosanna Virgili ha proposto una splendida lectio sul brano di riferimento degli orientamenti triennali (Mt 14,13-21). Significativa la tavola rotonda sulle sfide della Chiesa e del Paese in cui si sono affrontate varie questioni, dalla cultura e comunicazione a quella demografica della mobilità, passando per l’intergenerazionalità e la narrazione. Significativa la partecipazione ad “Atelier” su alcuni ambiti di impegno derivanti da documento assembleare approvato nell’assemblea elettiva dello scorso aprile: comunicazione; impegno politico; alleanze per la pace; mobilità; tutela dei minori e dei più deboli; sostenibilità; inclusione; spiritualità.
Nella veglia di preghiera, il cardinale Angelo De Donatis, Penitenziere Maggiore, ha ricordato che “bisogna assumere i criteri dello Spirito in un tempo di rischio, impregnato di fede” ed ha augurato all’Azione Cattolica “di essere un atrio utile ove sperimentare il calore dell’ospitalità”.
Commentando il vangelo della XXIX domenica del Tempo Ordinario, monsignor Giuliodori ha evidenziato come “stare in associazione non sia cercare posizioni o riconoscimenti, ma essere a servizio gli uni degli altri con l’invito di San Paolo a “gareggiare nello stimarvi a vicenda”.
Nelle conclusioni il presidente Giuseppe Notarstefano ha indicato le piste urgenti per l’associazione, come quella “di condividere le esperienze vissute perché c’è bisogno di una narrazione nuova e l’attenzione a ciò che sta a cuore delle persone con lo sguardo contemplativo del Vangelo”. “Siamo dentro il cambiamento d’epoca – ha aggiunto – dove le sfide non mettono in ombra le “cose grandi” che il Signore sta facendo. La fatica ci mette davanti il bisogno che abbiamo degli altri e per questo l’AC deve essere: di tutti, per tutti, con tutti”.
“I giorni a Sacrofano con gli altri presidenti – commenta Alessandro Princiotta presidente AC della Diocesi di Patti– hanno rappresentato il modo migliore di iniziare il nuovo anno associativo per “prendere il largo” (come recita il tema che ci accompagnerà nel 2024-2025), facendoci pane spezzato per gli altri (ma anche per noi stessi) e per i più lontani (ma anche per i più vicini). Sono stati giorni di confronto con gli altri presidenti, di condivisione di esperienze e di fraternità vissuta nel quotidiano, ma anche giorni che ci hanno sintonizzato sul tema della speranza che sarà vissuta nel Giubileo che ci apprestiamo a vivere”.