Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura
Lunedì della XXVIII settimana del tempo Ordinario
Letture: Gal 4,22-24.26-27.31;5,1 Sal 112 Lc 11,29-32
Riflessione biblica
“Come Giona fu un segno per quelli di Ninive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione” (Lc 11,29-32). Gesù è segno di salvezza per tutti gli uomini: “In nessun altro c’è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati”. Gesù è il segno del nostro credere, del nostro profondo rinnovamento interiore, del nostro vivere in comunione. Anzi, Gesù crocifisso è il segno del nostro essere cristiani: “I Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza, noi predichiamo Cristo crocifisso, potenza di Dio e sapienza di Dio” (1Cor 1,22-24). Egli è il segno luminoso della nostra risurrezione: “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno” (Gv 11,25-26). Egli è il segno della vera sapienza, voluta dal Padre per la nostra salvezza: “Il Dio del Signore nostro Gesù Cristo ci dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui, che illumini gli occhi del nostro cuore per farci comprendere a quale speranza ci ha chiamati e quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi” (Ef 1,17-18). Egli è superiore a Salomone, la cui saggezza rendeva capaci “di conoscere la sapienza e l’istruzione, di capire i detti intelligenti, di acquistare una saggia educazione, equità, giustizia e rettitudine, di rendere accorti gli inesperti e dare ai giovani conoscenza e riflessione” (Prov 1,2-4). Egli è la nostra sapienza: la sua parola ci illumina con la verità, ci rende giusti con il suo amore misericordioso, ci nutre con il pane di vita nel cammino verso la patria celeste, ci fa partecipi dell’eredità del santi, “che non si corrompe, non si macchia e non marcisce ed è conservata nei cieli per noi” (1Pt 1,4). Egli è la via che conduce alla vita e alla salvezza: “Se con la tua bocca proclamerai: «Gesù è il Signore!», e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo” (Rom 10,9).
Lettura esistenziale
“Non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona” (Lc 11, 29). Il segno di Dio per gli uomini è Gesù stesso. E lo è in modo profondo nel suo mistero pasquale, nel mistero di morte e risurrezione. Spesso si cercano segni particolari della presenza di Dio, ma poi non si è capaci di riconoscere i segni umili e semplici che abbiamo quotidianamente sotto gli occhi. Dio non ama manifestarsi in modo sensazionale e non si impone alla nostra attenzione, piuttosto va ricercato. Sono convinta che i miracoli ci sono e sono quotidiani, senza bisogno di sensazionalismi, basta avere occhi per leggerli nella nostra vita, nella natura, nella Chiesa e nel mondo. Ogni aurora che sorge è un miracolo. Ogni bimbo che nasce è un miracolo. Ogni volta che perdoniamo e amiamo anche i nemici, è un miracolo di Dio. Se non riusciamo a vedere i segni della presenza di Dio, l’unica strada è quella di convertirci, cioè accogliere la predicazione di Gesù, lasciare che ci trasformi poco per volta in Lui, acquisteremo allora la capacità di vedere non solo i suoi segni ma soprattutto Lui nella sua pienezza.