• 16 Settembre 2024 21:05

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Chiese di Sicilia, le sintesi dei lavori dei tavoli sinodali: proposte possibili

Diilsycomoro

Dic 1, 2023

La recente Assemblea Sinodale delle Chiese di Sicilia, svoltasi a Terrasini il 13 e 14 ottobre2023, ha costituito un importante evento ecclesiale, ricco di fraterna condivisione e di frutti spirituali, che richiedono di essere sviluppati.

Fulcro dell’Assemblea sono stati i Tavoli sinodali, vissuti in un clima di serena apertura e di autentica parresìa, le cui sintesi vengono ora consegnate alla riflessione dei Vescovi e delle Comunità diocesane della nostra Isola.

Anche a nome dei Confratelli Vescovi di Sicilia, rinnovo viva gratitudine ai Moderatori dei cinque nuclei tematici attorno ai quali si è snodata la conversazione spirituale nei venticinque Tavoli sinodali. Grazie alla loro proficua capacità di sintesi, con il valido supporto dei Facilitatori dei singoli Tavoli, le schede prodotte e adesso pubblicate rappresentano un materiale prezioso per il discernimento comunitario nell’attuale fase sapienziale del cammino sinodale.

Per ciascuno degli ambiti – compagni di viaggio, dialogo e partecipazione socio-politica, dialogo tra le generazioni, pietà popolare e discernimento, corresponsabili nella missione – le sintesi offrono utili provocazioni in ordine alle dinamiche e ai contenuti, alla metodologia e agli strumenti e, soprattutto, alle proposte possibili.

Queste ultime, in particolare, saranno oggetto di speciale approfondimento e di ulteriore arricchimento, a livello sia diocesano sia regionale, affinché la fase sapienziale del Sinodo risulti davvero feconda e possa pervenire a quelle scelte pastorali che, nella successiva fase profetica, dovranno essere compiute per rispondere alle sfide che l’evangelizzazione pone, in questo momento storico, alle Chiese che sono in Sicilia.

+ Cesare Di Pietro

Vescovo delegato della C.E.Si. per il Cammino

SINTESI DEI LAVORI DEI TAVOLI SINODALI

Il clima di serena condivisione che si è creato nei Tavoli sinodali, ha permesso di vivere un autentico ascolto con il Signore, nella concretezza del linguaggio e nella semplicità relazionale. La disposizione ad essere costruttivi e propositivi ci ha regalato un dono di Grazia che fa auspicare il permanere di tale stile di confronto e di condivisione. È stata un’esperienza di Chiesa che si è offerta nella sua autenticità e che ha intrapreso un percorso che non può non proseguire.

1. COMPAGNI DI VIAGGIO

L’attenzione dei partecipanti si è focalizzata principalmente sulla fragilità e l’ascolto come elementi costitutivi dell’essere compagni di viaggio nel cammino della Chiesa.

Da contenuti, questi sono stati colti come prospettive e presupposti per un cammino insieme.

Nello specifico, la fragilità è stata posta come condizione dell’essere umano, presupposto indispensabile per accostarsi alle fragilità degli altri. Gli operatori pastorali, o comunque coloro che sono chiamati a farsi sostenitori del cammino degli altri, devono fare della propria e dell’altrui fragilità il luogo di salvezza: le ferite di chi accompagna si fanno compagne di vita per altri.

Nella sintesi vengono indicate alcune “priorità” pensate per “renderci compagni di viaggio, anche con chi non frequenta la comunità ecclesiale“.

Compagni di Viaggio – Sintesi

2. Dialogo e partecipazione socio-politica

È importante per noi cristiani, essere portatori nella società di una “visione cristiana” e di valori che mettano al centro l’uomo e il bene comune, per questo è necessario promuovere una “comunanza etica”, che costruisca una cultura dell’incontro e che combatta la frammentarietà sociale e l’individualismo crescente. Abbiamo bisogno di un impegno sociale e politico che sappia prendersi cura delle relazioni, basato sull’ascolto dei bisogni, che sappia evangelicamente creare coesione sociale, e mettere in rete e coinvolgere le diverse realtà e tutte le agenzie e attori presenti nella comunità”.

Nella sintesi un elenco di dodici “scelte possibili“: proposte e possibilità da realizzare in questo ambito.

Dialogo e partecipazione socio-politica – sintesi

 3. Dialogo tra le generazioni

Vi è un notevole divario tra la Chiesa e le giovani generazioni, dovuto in parte al cambio generazionale, alle attese di vita ma anche a un modo diverso di interpretare i linguaggi, le parole e i processi. Troppo spesso i giovani sono visti come un fenomeno da studiare e non come persone con cui vivere, crescere e da cui imparare. L’annuncio e l’esperienza camminano insieme, pertanto è fondamentale che la Chiesa cambi postura. A tal proposito, ad esempio, non possiamo continuare a non dedicare spazio e tempo, nelle nostre comunità, per i giovani, rifugiandoci dietro le nostre incapacità.

Nella sintesi del tavolo sinodale, allegata qui di seguito, insieme con dinamiche e contenuti già accennati, sono presentati strumenti e risorse e le scelte considerate in questo ambito come possibili.

Dialogo tra le generazioni – sintesi

4. Pietà popolare e discernimento

La pietà popolare è linfa vitale che scorre nelle vene delle nostre comunità; essa rappresenta, al di là delle estremizzazioni, un’autentica espressione di fede, radicata nella vita e nelle tradizioni più profonde del nostro popolo. Questa fede è viva e palpabile e si manifesta in gesti, preghiere e celebrazioni che costellano il cammino spirituale della nostra gente.

Riconosciamo che talvolta la pratica della fede è influenzata da una certa “abitudine” e perciò rischia di sclerotizzarsi. Le celebrazioni della pietà popolare possono divenire rituali svuotati di significato e l’aspetto esteriore può prevalere sulla profondità dell’esperienza interiore.

La “fede del popolo” è un tesoro prezioso “ingombrate, ma potente”, da custodire e alimentare. Il suo culmine, la festa, non è semplice evento, ma cammino a cui giungere con attenzione nelle fasi di preparazione, svolgimento e verifica. 

Nella sintesi dei tavoli, insieme alle scelte possibili e alle proposte anche un interessante elenco di parole chiave emerse nel corso della discussione. C’è la richiesta che venga istituito a livello di segreteria pastorale della CESi un Ufficio per la pietà popolare.

Pietà popolare e discernimento – sintesi

5. Corresponsabili nella missione

Si è rilevato nei singoli tavoli una non idonea promozione e valorizzazione dei carismi delle aggregazioni laicali e delle famiglie religiose. La motivazione principale si ritiene sia il persistente sbilanciamento di una Chiesa ancora chiusa nel perimetro del proprio Cenacolo in un atteggiamento conservativo.

Occorre in primis una conversione in senso missionario per essere Chiesa, una Chiesa che, consapevole del suo essere comunità di santi e peccatori, sia più povera di sé per essere più specchio di Lui, stia con i poveri e si doni a tutti, in particolare ai poveri, fragili, emarginati, agli sfiduciati, ai disperati. Una Chiesa che abbia il coraggio di osare senza indugio, di andare al largo e di gettare reti di incoraggiamento, di speranza, di amorevolezza, di prossimità.

La sintesi propone alcune “proposte operative“.

Corresponsabili nella missione – sintesi

 

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